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1 Giugno - Oria

Omaggio floreale a P. Annibale

Anche quest’anno, martedì 1 Giugno, i bambini della nostra scuola e dell’asilo nido hanno ricordato l’opera di Sant’Annibale Maria Di Francia, partecipando ad un corteo che dalle sezioni ci ha condotto presso il quadro addobbato per l’occasione da Sr. Dolores e Sr. Sherly, raffigurante l’immagine del fondatore che è stata disposta sul prato antistante la nostra struttura. La vocazione e la missione delle Figlie del Divino Zelo e dei Padri Rogazionisti nasce dall’esperienza umana, spirituale del Santo che, sotto la guida dello Spirito Santo, ha vissuto tra i piccoli e i poveri del quartiere Avignone in Messina. Il nostro Padre Fondatore, da giovane, cercava continuamente la presenza di persone capaci di costruire un mondo migliore, che si potessero avvicinare ai bisogni dei più deboli, dei bambini. Ora, come allora, continua la sua opera, nei nostri centri di accoglienza e nelle nostre scuole. I bambini hanno partecipato con fervore, preparando nei giorni precedenti cuori di cartoncino rosso su cui le insegnanti hanno scritto ciò che i piccoli chiedevano a Sant’Annibale. Tutti i bambini hanno offerto un fiore e la loro preghiera personale. Un momento suggestivo, che ci ricorda quanto ancora, a distanza di molti anni, sia attuale il carisma del nostro Fondatore. Sr. Dolores alla fine ha offerto caramelle a tutti i bambini. La coordinatrice educativo-didattica Daniela Franco

Semi di Parola

II Domenica di Quaresima – Anno C - Questi è mio Figlio, ascoltatelo (Lc 9,28-36).
Il significato della trasfigurazione di Gesù è quello di invitare a leggere in profondità, a non restare in superficie rispetto a quanto accade, a cominciare, ovviamente, dalla vita e dalla morte di Gesù stesso. Saper leggere il vero senso di ciò che accadrà a Gesù a Gerusalemme, l’esodo di cui parlano Mosè ed Elia e cioè la sua risurrezione, vista da Luca come la manifestazione della vittoria del debole sui forti, perché Dio è dalla sua parte: questi è mio figlio, non l’imperatore che comanda in modo dispotico, ma il profeta di Nazaret che evangelizza i poveri e dona speranza agli oppressi. Per capire questo, però, non basta essere testimoni oculari, perché si può rischiare di essere oppressi dal sonno delle proprie ideologie. Solo mettendosi in ascolto della Parola (Mosè e d Elia) prendendosi il tempo per riflettere, studiare, approfondire, si può percepire dietro un’apparente sconfitta (la croce) la rivelazione della scelta di Dio di stare dalla parte delle vittime. Ascoltare Gesù significa quindi prendere sul serio la sua vita e le sue parole, per resistere alle sirene del pensiero imperante allora come oggi secondo cui ha diritto a vivere chi ha la forza dalla sua parte. Al tempo di Gesù Pilato e tutto l’apparato imperiale avevano pensato di aver liquidato sbrigativamente un piccolo problema fastidioso, ma dopo duemila anni Pilato è ricordato solo perché ha avuto a che fare con Gesù, l’innocente condannato. Saper leggere in profondità e vedere gli eventi dalla prospettiva del Dio di Gesù insegna anche oggi a non cedere alla rassegnazione di fronte allo strapotere dilagante, ad abbandonare gli strumenti che veicolano l’ideologia che sta dietro a quel potere e a sapersi unire con chi si impegna a testimoniare un mondo altro, fondato sulla giustizia e la fraternità: era questa la comunità creata da Gesù, che ha continuato a resistere dopo la sua morte; se la chiesa di oggi (nelle sue diverse denominazioni) non è la continuazione di quella comunità che si pone in ascolto della Parola e crede nel crocifisso risuscitato, impegnandosi per gli ultimi come ha fatto Lui, a cosa serve?

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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