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12 marzo - Bari

Arrivano i primi fratelli Ucraini profughi dalla guerra

Le nostre Coomunità dell’Itali, dell’Albania e della Spagna hanno offerto la propria disponbilità ad accogliere i fratelli Ucraini profughi dalla guerra. I primi sono giunti a Bari la sera del 12 marzo: 13 Mamme con i propri Bambini. Tutto era pronto per accoglierli negli spazi disponibili nella Casa della studente. Una festosa accoglienza con pelusches per i Bambini e fiori per le Mamme. Tanti i volontari che ci aiutano in questo momento di emergenza e di solidarietà. Preghiamo insieme la Regina della Pace.

Semi di Parola

II Domenica di Quaresima – Anno C - Questi è mio Figlio, ascoltatelo (Lc 9,28-36).
Il significato della trasfigurazione di Gesù è quello di invitare a leggere in profondità, a non restare in superficie rispetto a quanto accade, a cominciare, ovviamente, dalla vita e dalla morte di Gesù stesso. Saper leggere il vero senso di ciò che accadrà a Gesù a Gerusalemme, l’esodo di cui parlano Mosè ed Elia e cioè la sua risurrezione, vista da Luca come la manifestazione della vittoria del debole sui forti, perché Dio è dalla sua parte: questi è mio figlio, non l’imperatore che comanda in modo dispotico, ma il profeta di Nazaret che evangelizza i poveri e dona speranza agli oppressi. Per capire questo, però, non basta essere testimoni oculari, perché si può rischiare di essere oppressi dal sonno delle proprie ideologie. Solo mettendosi in ascolto della Parola (Mosè e d Elia) prendendosi il tempo per riflettere, studiare, approfondire, si può percepire dietro un’apparente sconfitta (la croce) la rivelazione della scelta di Dio di stare dalla parte delle vittime. Ascoltare Gesù significa quindi prendere sul serio la sua vita e le sue parole, per resistere alle sirene del pensiero imperante allora come oggi secondo cui ha diritto a vivere chi ha la forza dalla sua parte. Al tempo di Gesù Pilato e tutto l’apparato imperiale avevano pensato di aver liquidato sbrigativamente un piccolo problema fastidioso, ma dopo duemila anni Pilato è ricordato solo perché ha avuto a che fare con Gesù, l’innocente condannato. Saper leggere in profondità e vedere gli eventi dalla prospettiva del Dio di Gesù insegna anche oggi a non cedere alla rassegnazione di fronte allo strapotere dilagante, ad abbandonare gli strumenti che veicolano l’ideologia che sta dietro a quel potere e a sapersi unire con chi si impegna a testimoniare un mondo altro, fondato sulla giustizia e la fraternità: era questa la comunità creata da Gesù, che ha continuato a resistere dopo la sua morte; se la chiesa di oggi (nelle sue diverse denominazioni) non è la continuazione di quella comunità che si pone in ascolto della Parola e crede nel crocifisso risuscitato, impegnandosi per gli ultimi come ha fatto Lui, a cosa serve?

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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