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Trani “Villa Santa Maria”

Ti spedisco in convento ….

Alcune risonanze arrivate per e-mail, sms e whatapp Buon pomeriggio a tutte voi, cordiali sorelle. Sono lieta e felice di aver scoperto attraverso un reality che a Trani una città molto vicina a Ruvo (il mio paese) ci fosse una realtà così bella e soave nell’amore di Dio. Sono rimasta molto colpita dal vostro modo di confrontarvi con le difficoltà, dalle vostre logiche mentali pregne di riflessioni e pacatezze. Vorrei tanto poter venire a messa da voi se fosse possibile. Da piccola ho frequentato le scuole elementari dalle suore di don Bosco e sono orgogliosa di essere figlia di Maria Ausiliatrice. Da grande ho avuto un dono, perché penso di essere stata prescelta da Dio e poi da don Tonino nel non avere figli perché questo mi ha dato modo di essere stata madre di più di 2000 ragazzi, sono stata per quasi 20 anni la responsabile del filtro della Comunità C.A.S.A. di don Tonino Bello. Un rapporto intenso viscerale e di grandi lotte. Vorrei venire a messa da voi perché ho bisogno di parole nuove, parole che mi nutrono. Perché lo chiedo a voi? Vi ho seguito e non ne sono rimasta coinvolta perché reality, ma per voi. Avete dei pensieri liberi come rondini, ma fermi nell’ amore. Ho seguito voi, le vostre espressioni, parole, attese fiduciarie proprio come bravi madri. Per ora verrei tanto volentieri a messa. Poi, magari, per incontrarvi, per nutrirmi di voi. In attesa di risposta, vi giungano un cordiale saluto ed una preghiera a tutte voi. Geny Lamura. Salve! Mi chiamo Iliana Comina, ho visto la trasmissione di Real Time, e scrivo questa mail perché ho l'impressione di conoscerla, mi spiego meglio, io sono stata a Vittorio Veneto presso le suore del Divino Zelo negli anni 90 e mi pare di ricordare che ci fosse lei Suor Patrizia. Era giovane poco più "vecchia" di noi, sempre con la chitarra. Non mi ricordo il nome di tutte le suore di allora, ma ricordo suor Caridad, Suor Sonia (erano sempre a cucire e riordinare vicino ai nostri dormitori) e ho nel cuore Suor Luisa che tanto mi ha aiutata. Posso sbagliarmi! Magari è solo una somiglianza e una coincidenza di nome, comunque sia, voglio farvi i miei complimenti, perché negli anni in cui io ero in collegio per studiare, mi avete davvero aiutata e protetta, al tempo me ne rendevo poco conto, ma lo posso ben affermare ora che sono più che adulta. In quelle ragazze c'è qualcosa di come eravamo noi, e mi rendo conto solo ora di quanto sia difficile, ma salvifico, il vostro operato. In un mondo e in un periodo storico in cui siamo stravolti da cose inutili ma, all'apparenza indispensabili, rincorse a volte a costo della vita, voi offrite una visione della persona "vera", profonda, lenta. Chi tiene in vita oggi questo genere di realtà che ci aiuta a capire chi siamo? Nessuno...troppo difficile. Ecco, se anche mi sono sbagliata vi abbraccio e vi ringrazio ancora di quello che fate, tenete duro, siete brave!! Iliana Buongiorno a tutte voi! Volevo solo dirvi che grazie a voi ho recuperato fiducia nelle suore. Brutta frase eh? Purtroppo, in 47 anni ho ascoltato o vissuto solo brutti aneddoti che mi han fatto considerare le suore persone aride, discostate dalla realtà e dall’umanità. Sono molto dura, ma è andata così. Grazie di avermi dimostrato che ci sono anche persone come voi nella categoria. Pur restando io molto molto lontana dalla Chiesa come Istituzione, per me è importante sapere che l’amore può anche essere di casa. Sarà stato un reality, ma credo abbiate fatto un lavoro eccezionale con quelle ragazze. Grazie! Buona vita, continuate così! Giada Suor Patrizia? È la Madre Superiora di “Ti spedisco in convento?” Mi chiamo Gaia e abito a Firenze. Sto seguendo con interesse la serie… non vedo l’ora sia domenica! Sento il bisogno di parlare con qualcuno che possa “capire” quello che mi sta succedendo in questo momento. È da un po’ di tempo che mi succede questo. Ecco di cosa si tratta: Dentro di me, sento un vuoto… un grande vuoto… Però, non un vuoto materiale (perché non mi manca niente!). Non riesco a capire cosa possa essere, sento questa cosa, ma non riesco a spiegare a nessuno di cosa si tratta… Non è che è LUI che mi sta dicendo qualcosa, che però io non riesco a capire? Spero di essermi spiegata nel migliore dei modi. A presto. Gaia Bellissimo! Grande esperienza davvero! Un’idea innovativa! Complimenti. Deve essere stata una prova dura! Sara Buongiorno Sr Patrizia, mi scuso se la contatto qui ma ho trovato il suo numero su una foto su instagram. Mi chiamo Elisabetta, ho 24 anni e sono di Barletta. Ho visto le puntate di "ti spedisco in convento" e sono rimasta felice di sapere che a pochi passi da me ci sono suore così straordinarie. È incredibile come il Signore parla! Facendomi venire il desiderio di contattarla...Frequento Assisi assiduamente da circa 7 anni, ho fatto tanti corsi da suore e frati... Mi piacerebbe venirvi a trovare e sarei curiosa di sapere se è possibile, non so, passare qualche giorno in preghiera... mi piacerebbe tantissimo. In attesa di risposte, le auguro una buona giornata! Elisabetta

Semi di Parola

I Domenica di Avvento – Anno A - Come furono i giorni di Noè (Mt 24,37-44).
Il cosiddetto “discorso escatologico” (che riguarda, cioè, gli ultimi tempi) fatto da Gesù, da cui è tratto questo piccolo brano, ci invita, in quanto cristiani, a interrogarci sulla nostra percezione del tempo e della vita. Che cosa attendiamo? Che cosa speriamo per il nostro domani? Nella nostra tendenza a rimuovere il fatto che il tempo passa e che camminiamo verso il mistero finale della nostra esistenza, abbiamo trasformato anche il mondo della fede in occasione per distrarci o pensare secondo le nostre esigenze terra terra. La scansione del tempo elaborata nella tradizione cristiana per avere sempre davanti a sé Gesù e la sua vita come modello di riferimento è stata presto riportata alle nostre grette misure. L’Avvento che dà inizio all’anno liturgico in attesa del Natale inizia col ricordarci non un fatto passato ma che, in virtù di quell’evento (la vita terrena di Gesù che culmina nella sua morte e risurrezione), siamo in attesa di un compimento della nostra storia personale e comunitaria; la nostra vita è proiettata verso l’incontro definitivo con Gesù e il mistero di Dio che dà senso alla nostra esistenza, altrimenti gettata verso il nulla. Eppure, siamo riusciti a dimenticare di essere proiettati verso il futuro di Dio e abbiamo trasformato il ricordo della nascita di Gesù in un’occasione di distrazione fatta di luci, oggetti, incontri rituali e spesso stressanti. Anziché il tempo scandito da Gesù e dal vangelo viviamo il tempo di Noè, dove l’importante è distrarsi divertendosi, ma ignorando i segnali che continuamente ci arrivano dal mondo circostante, da un ambiente che si sta ribellando esattamente come ai tempi del diluvio e da una gran parte dell’umanità che soffre come le povere vittime di quell’evento mitico. È significativo che proprio le latitudini dove il cristianesimo è la tradizione di riferimento, agli appelli di Gesù vengono sostituiti gli inviti del mercato a spendere e divertirsi mentre il mondo precipita sempre più verso il caos ambientale e sociale. Ancora una volta, grazie al fatto che siamo ancora in vita, possiamo ascoltare l’appello di Gesù alla vigilanza: sarà la volta buona in cui veramente ci facciamo interrogare dalle sue parole per cambiare almeno un po’ la nostra vita o continuiamo ad essere convinti che tutto ciò che accade non ci riguardi e che è meglio dedicarsi a ripetere i riti che ci impongono i giorni di Noè?

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo