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25/29 Maggio - Graniti

Missione pastorale

“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo” Dal 25 al 29 maggio le Figlie del Divino Zelo sono state chiamate a vivere dei giorni di evangelizzazione e di fraternità nelle Parrocchie di Graniti e di Motta Camastra, in provincia di Messina, per rendere grazie al Signore per i 40 anni di Sacerdozio di Padre Vincenzo Di Mura. Sono stati giorni in cui si sono susseguiti momenti di preghiera, cenacoli con le famiglie, momenti di gioco e di catechesi per i più piccoli e incontri casuali che hanno permesso di ravvivare nei fedeli lo spirito di fede, che alle volte si attenua a causa delle fatiche quotidiane. Tutte le persone volevano sentire da noi solo parole ricche di speranza e di amore e ci lasciavano sempre con sorrisi ricchi di gratitudine. Una missione breve ma importante, in particolare, in quella terra cara a noi FDZ, che ci ha donato due grandi testimoni: Madre Nazarena Maione e Madre Carmela D’Amore, donne umili che hanno vissuto e operato per Gesù e il suo divino comando: il Rogate. Una missione che ha risvegliato in noi la forza e lo zelo per portare a tutti il Vangelo e pregare affinché in ogni terra ci siano buoni operai che guidano e custodiscano la messe. Suor M. Patrizia, suor M. Annalisa, suor M. Nelsa e nov. Ester

Semi di Parola

Tutti i Santi e Commemorazione dei defunti - Beati i miti (Mt 5,1-12)
In un tempo in cui la follia sembra prevalere, in cui ci si appella a promesse divine per cacciare o sterminare un popolo, in un tempo in cui l’egoismo e la sete di profitto fanno chiudere occhi e orecchie sul disastro ambientale che ci sta travolgendo, le parole di Gesù manifestano una sconcertante attualità. Lui ha delineato un programma di vita riassunto in otto beatitudini che ha incarnato in prima persona e che, con la nona beatitudine, ha indicato ai discepoli a cui non ha promesso comprensione e accoglienza da parte di un mondo che vive il contrario di quei valori ma piuttosto rifiuto e persecuzione. Chi si impegna per l’uguaglianza, per la giustizia sociale, chi si ostina a lottare per la pace, chi considera l’altro non un nemico da distruggere ma un fratello in umanità di cui farsi carico, viene ridicolizzato e ridotto al silenzio, spesso anche in modo violento. Basti vedere l’arroganza con cui coloro che dovrebbero governare ma in realtà desiderano solo comandare trattano quelli che dicono basta, che scendono nelle piazze a manifestare o che vanno nei luoghi critici mettendo a rischio la propria vita, per renderci conto che nulla è cambiato dai tempi in cui Gesù alzava la voce contro le ingiustizie e si abbassava per servire le vittime del potere. Seguendo lui, tanti uomini e donne nella storia hanno continuato la sua opera di testimonianza delle beatitudini; alcuni lo hanno fatto in modo radicale e sono i santi che celebriamo; ma tanti altri si sono sforzati, anche se non in modo sempre coerente, cedendo magari alle lusinghe del potere, avendo paura di prendere con convinzione le parti di chi è oppresso; si tratta della maggior parte dell’umanità a cui apparteniamo e che si presenta a Dio confidando nella sua misericordia: questi sono tutti i defunti, i fratelli minori degli eroi, gli anonimi che si sono occupati e preoccupati forse solo del loro piccolo mondo. Mettendo vicino le due memorie, si vuole esaltare la misericordia infinita di Dio che non solo dà forza a chi si spende per rendere l’umanità migliore ma valorizza anche quel poco di bene che l’essere umano riesce a tirar fuori dalla propria miseria. Solo chi non ha neppure un briciolo di bene da offrire almeno a qualcuno non può partecipare a questa doppia festa; chi pensa di bastare a sé stesso e di non aver bisogno degli altri o, peggio, di usarli come oggetti o giocattoli oppure pensa che la loro esistenza non abbia nessun valore, ha già chiuso con Dio facendosi fuori da solo.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo