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12 Novembre 2022 - Monza

Castagna 2022

E’ diventata ormai una consuetudine la partecipazione di PADIF Monza alla Castagnata organizzata ogni anno dalla Scuola del Castello – Is􀆟tuto Padre Di Francia di Monza all’interno del sontuoso cor􀆟le di Villa Torneamento. Sabato 12 Novembre, oltre alla vendita, organizzata dalla Scuola, di caldarroste, torte, dolci, bisco􀆫 e vin brulè, PADIF Monza ha partecipato all’evento con un proprio banche􀆩o per la vendita di sacche􀆫 di riso carnaroli, confe􀆩ure biologiche e cioccolata calda. Tu􀆫 i prodo􀆫 vendu􀆟 da PADIF Monza hanno un’e􀆟che􀆩a informa􀆟va che oltre a dis􀆟nguere l’Associazione ne iden􀆟fica chiaramente lo scopo benefico. La giornata è stata magnifica e contro ogni previsione anche il tempo è stato clemente! Finalmente dopo tan􀆟 anni di pandemia si è rivista la gente, un’affluenza con􀆟nua per tu􀆩o il pomeriggio. I bambini sono sta􀆟 i protagonis􀆟 con le loro facce felici sporche di cioccolato e mai come quest’anno è stato bello vedere mol􀆟 di loro accompagna􀆟 anche dai nonni. Even􀆟 come questo, per noi di PADIF Monza, sono anche un’occasione di incontro con tu􀆫 i volontari e anche con ex ospi􀆟 della Casa Famiglia, ormai maggiorenni, che si ricordano ancora di noi. Ragione questa che, oltre a renderci orgogliosi, ci spinge a proseguire e a migliorare sempre! Infine, oltre a ringraziare i nostri volontari per i sacrifici che fanno, un ringraziamento par􀆟colare va a Suor Angela e a tu􀆩e le sue consorelle, la cui dedizione, impegno e sensibilità verso i bambini rendono possibile tu􀆩o questo. Daniela A􀆩adia Vice-Presidente PADIF Monza

Semi di Parola

XVII Domenica del tempo Ordinario (Gv 6,1-15)
La domanda che Gesù rivolge a Filippo sul dove si potrà trovare pane per tutti è domanda rivolta a ognuno di noi quando davanti alla sproporzione delle cose che ci accadono ci sentiamo interpellati: “E adesso dove troverai tutte le forze per affrontare questo?”. C’è sempre la presa di coscienza di una grande sproporzione che c’è tra le nostre forze e ciò che ci tocca vivere. Se ci pensiamo davvero, sperimentiamo lo stesso spaesamento che avrà provato il povero Filippo. Solo un miracolo può salvarci. E il miracolo accade. “Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: ‘C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?’”. Bisogna avere almeno l’umiltà di sapere quel poco che si ha. Se sappiamo fare solo l’elenco di ciò che ci manca rimaniamo schiacciati dal solo pensiero delle cose. Gesù moltiplica quei cinque pani e due pesci, ma moltiplica non crea. Moltiplicare cinque è cosa diversa dal moltiplicare zero. Nessuno di noi ha zero. Ha qualcosa, che non sarà certamente abbastanza. Lo metta però con fiducia davanti al Signore ed Egli farà il resto. L’errore è il pensare che il poco che noi abbiamo non conti nulla. In realtà non conta nulla quando rimane da solo, ma quando è consegnato a Lui non solo basta ma avanza. Non è magia, ma è il miracolo del possibile offerto con fiducia. Dovremmo diventare esperti nel fare questo tipo di miracoli, cioè nel fare ciò che ci è possibile fare senza pretendere da noi stessi l’impossibile. Quest’ultimo lasciamolo a Lui.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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