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25 Maggio 2023 - Messina

60 piccoli attori mettono in scena la storia del santo Annibale Maria di Francia

Un musical di oltre due ore per ripercorrere la vita e la missione di padre Annibale Maria di Francia nel quartiere Avignone. È quello messo su dagli studenti dell’Istituto del Divino Zelo dello Spirito Santo che ieri pomeriggio è andato in scena al Teatro Annibale. Sessantacinque piccoli attori delle classi quarte e quinte, che hanno partecipato al corso di teatro organizzato dalla scuola durante l’anno, sono stati i protagonisti di oltre 20 scene che hanno ripercorso la vita del filantropo messinese sin da quando era studente (e promesso giornalista) a quando a ricevuto la chiamata del Signore facendo dell’aiuto ai più poveri e soprattutto ai bambini la sua missione di vita. Nel quartiere Avignone, popolato da tanti poveri, avviò la sua missione diffondendo la parola di Dio, convertendo tante persone e creando la congregazione delle “figlie del Divino zelo” con l’aiuto di madre Nazzarena. Lo spettacolo, caratterizzato da diversi momenti musicali che hanno accompagnato la narrazione della vita di padre Annibale, è stato coordinato dalla preside dell’istituto Spirito Santo, suor Annalisa Decataldo e la maestra di musica Rosa Villari con la collaborazione di tutto il corpo insegnanti.

Semi di Parola

VI Domenica di Pasqua – Anno C - Lo Spirito vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà ciò che vi ho detto (Gv 14,23-29).
Quando leggiamo i vangeli non abbiamo a che fare con una trascrizione letterale di ciò che Gesù ha detto e fatto; anche perché, come dice lo stesso evangelista Giovanni, non basterebbe il mondo intero per contenere i libri che si dovrebbero scrivere. In realtà sono state le situazioni in cui si sono trovate le comunità a guidare il ricordo del Gesù terreno, alla luce delle emergenze in cui man mano si trovavano. Lo Spirito è stato per gli inizi del cristianesimo Colui che ha reso possibile la conservazione non di tutto, ma di ciò che è necessario come alimento della fede dei credenti; non solo in quei primi tempi, ma per ogni tempo, compreso quello attuale e tutti i tempi che verranno. Molti degli insegnamenti e dei gesti di Gesù non sono stati pienamente compresi nei secoli passati perché si avevano altre esigenze e altri modi di pensare; per l’umanità di oggi ricordare ciò che Gesù ha detto significa prendersi cura di chi è emarginato e calpestato e alzare la voce per le vittime massacrate anche in nome di Dio Interrogarsi solo su ciò che Gesù ha fatto non ha senso, perché gli stessi vangeli sono andati oltre, incarnando il messaggio di Gesù in contesti nuovi ed è anche per questo che il Gesù di Giovanni è diverso da quello degli altri tre vangeli: non dovevano confrontarsi con le stesse richieste. Oggi ha senso chiedersi cosa farebbe Gesù nelle circostanze attuali, soprattutto dopo secoli in cui è cresciuta la consapevolezza della dignità di ogni essere umano, c’è un patrimonio condiviso (almeno nelle grandi dichiarazioni sui diritti e nelle migliori costituzioni democratiche) di valori e del rispetto di ogni persona. Nei vangeli e nel Nuovo Testamento non c’è una riflessione sull’abolizione della schiavitù; anzi, i servi erano esortati ad obbedire ai padroni anche quando li trattavano male; la donna era esplicitamente dichiarata sottomessa all’uomo e non si metteva in questione l’autorità dei despoti di quel tempo tranne quando pretendevano di essere adorati come Dio. Ma oggi abbiamo a che fare con una nuova consapevolezza dei diritti e non basta, anzi diventa pericoloso citare la bibbia letteralmente (persino il Nuovo Testamento) perché è sotto i nostri occhi la violenza legittimata a suon di citazioni bibliche. Lo Spirito ci aiuta a discernere il messaggio centrale della Parola per attuarlo nei nostri tempi, scegliendo ancora una volta, tra le parole che sono state conservate tra tutte quelle che Gesù ha detto, per non rendere contraddittorio, con dei distinguo tra chi rientra in certi parametri e chi no, il cuore della rivelazione dell’amore di Dio. L’esempio delle prime comunità che hanno dovuto capire poco alla volta che Gesù non è venuto solo per un popolo (quello ebraico) ma per tutti gli uomini, deve diventare il criterio per capire oggi come diventare sempre più inclusivi, sapendo che, come dice Paolo, Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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