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Marino 1 febbraio 2019 - 1a Consulta della Provincia "N. S. della Guardia"

Apertura Consulta

Si riuniscono a Marino tutte le Superiore di Comunità e le Suore Rappresentanti dei settori apostolici della Provincia NSG. Si inizia con la celebrazione dei Vespri. La Superiora della Provincia, Madre Isabella M. Lorusso, al termine della celebrazione consegna a tutte le partecipanti un simbolo del cammino da iniziare, una ciabattina, e si raggiunge processionalmente la sala degli incontri, deponendo il segno su un percorso predisposto, culminante con una lampada accesa. La Madre Isabella M. porge il suo saluto all’Assemblea e introduce il tema: "Camminiamo insieme..." terminando con la lettera di saluto della Superiora generale, Madre M. Teolinda Salemi.

Semi di Parola

II Domenica di Quaresima – Anno C - Questi è mio Figlio, ascoltatelo (Lc 9,28-36).
Il significato della trasfigurazione di Gesù è quello di invitare a leggere in profondità, a non restare in superficie rispetto a quanto accade, a cominciare, ovviamente, dalla vita e dalla morte di Gesù stesso. Saper leggere il vero senso di ciò che accadrà a Gesù a Gerusalemme, l’esodo di cui parlano Mosè ed Elia e cioè la sua risurrezione, vista da Luca come la manifestazione della vittoria del debole sui forti, perché Dio è dalla sua parte: questi è mio figlio, non l’imperatore che comanda in modo dispotico, ma il profeta di Nazaret che evangelizza i poveri e dona speranza agli oppressi. Per capire questo, però, non basta essere testimoni oculari, perché si può rischiare di essere oppressi dal sonno delle proprie ideologie. Solo mettendosi in ascolto della Parola (Mosè e d Elia) prendendosi il tempo per riflettere, studiare, approfondire, si può percepire dietro un’apparente sconfitta (la croce) la rivelazione della scelta di Dio di stare dalla parte delle vittime. Ascoltare Gesù significa quindi prendere sul serio la sua vita e le sue parole, per resistere alle sirene del pensiero imperante allora come oggi secondo cui ha diritto a vivere chi ha la forza dalla sua parte. Al tempo di Gesù Pilato e tutto l’apparato imperiale avevano pensato di aver liquidato sbrigativamente un piccolo problema fastidioso, ma dopo duemila anni Pilato è ricordato solo perché ha avuto a che fare con Gesù, l’innocente condannato. Saper leggere in profondità e vedere gli eventi dalla prospettiva del Dio di Gesù insegna anche oggi a non cedere alla rassegnazione di fronte allo strapotere dilagante, ad abbandonare gli strumenti che veicolano l’ideologia che sta dietro a quel potere e a sapersi unire con chi si impegna a testimoniare un mondo altro, fondato sulla giustizia e la fraternità: era questa la comunità creata da Gesù, che ha continuato a resistere dopo la sua morte; se la chiesa di oggi (nelle sue diverse denominazioni) non è la continuazione di quella comunità che si pone in ascolto della Parola e crede nel crocifisso risuscitato, impegnandosi per gli ultimi come ha fatto Lui, a cosa serve?

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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