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03 Giugno 2023 - IL CAPITOLO DELLA PROVINCIA

“NOSTRA SIGNORA DELLA GUARDIA” FIGLIE DEL DIVINO ZELO

La giornata odierna, dedicata alla Madonna della Lettera, molto cara alla città di Messina, culla dell'opera rogazionista, è cominciata con un tempo di ritiro spirituale in cui Don Pietro Massari ci ha condotte nei meandri delle nostre fragilità e dei nostri peccati per riconoscerli nell'acqua delle giare, in genere destinata alle abluzioni, che Gesù alle nozze di Cana trasforma in vino buono, il vino del suo sangue e della vita nuova. Noi, parte del suo corpo, amate da Dio Padre, in Lui siamo chiamate a riflettere sul cammino della nostra Provincia, e di ciascuna di noi, ascoltando Maria che dice: “Fate quello che vi dirà”, per diventare come lei, madre premurosa e attenta, donatrice di vita nuova. Il pomeriggio, alla lettura e approvazione del Regolamento del Capitolo, è seguita l’elezione delle scrutatrici, della segretaria e della moderatrice.

Semi di Parola

XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Mc 10,2-16)
“Gli presentavano dei bambini perché li toccasse; ma i discepoli sgridavano coloro che glieli presentavano”. I discepoli vorrebbero relegare Gesù solo nelle faccende che essi reputano serie. Invece la misericordia è innanzitutto un gratuito e disinteressato gesto di tenerezza di Dio nei nostri confronti. E se a volte diventa guarigione, liberazione e perdono, questo non deve ingannarci nel farci pensare che quell’amore è sempre un amore con un motivo pratico. Noi siamo amati per noi stessi, e lo siamo in maniera gratuita e senza secondi fini, fossero anche fini buoni. “Gesù, veduto ciò, si indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro. In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto»”. Ricevere il regno di Dio come i bambini significa lasciarsi evangelizzare da questa gratuità di amore con cui siamo amati da Gesù. È mettersi nell’atteggiamento non di chi deve dimostrare qualcosa o meritarselo, ma da chi si lascia voler bene senza opporre resistenza. “E, presili in braccio, li benediceva ponendo le mani su di loro”: lasciarsi prendere in braccio da Lui è questo il segreto per accogliere nel migliore dei modi il regno di Dio. Da quella nuova prospettiva tutta la nostra vita cambia, si rinnova, ci libera davvero. La vita in braccio a Gesù è l’unica vita che sa di qualcosa. Forse dovremmo solo domandarci come lasciaglielo fare, dovremmo domandarci come non opporre resistenza a questo.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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