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06 Giugno 2023 - IL CAPITOLO DELLA PROVINCIA

“NOSTRA SIGNORA DELLA GUARDIA” FIGLIE DEL DIVINO ZELO

Nella giornata di oggi abbiamo celebrato la memoria del Padre Fondatore, Annibale Maria Di Francia, solennizzato la liturgia e invitato un nostro confratello rogazionista per celebrare l’eucaristia. Riunite in aula capitolare, siamo entrate nel vivo delle finalità del capitolo: fare proposte per il progetto triennale della Provincia Nostra Signora della Guardia. Dopo la lettura del verbale riferito alla giornata precedente, la Superiora Generale ha presentato il tema all'ordine del giorno e sciolto l'assemblea per dare inizio ai lavori di gruppo. Siamo, dunque, ritornate in aula per la lettura delle varie sintesi e per giungere a un testo unico. Alle 12:15 Padre Pasquale Albisinni ha celebrato la Santa Messa e, commentando il libro di Tobia, ci ha invitate a leggere, in questi giorni di comunione e di discernimento, ogni cosa con gli occhi di Dio. Il Signore ci ha convocate qui per mostrarci nuovi orizzonti e per darci la capacità di vedere meglio le cose. Invochiamo, quindi, dal Signore la grazia di vedere l'essenziale cioè la persona che ci sta davanti, una persona creata ad immagine di Dio, quell'immagine che non scompare mai e che dobbiamo restituire a Dio stesso. Nel pomeriggio abbiamo proseguito i lavori capitolari. La benedizione con la reliquia del nostro Fondatore ha concluso la preghiera dei vespri e l’adorazione eucaristica vocazionale nella cripta ha completato la giornata.

Semi di Parola

Santa Famiglia di Nazaret – Anno A - Si rifugiò in Egitto (Mt 2,13-15.19-23).
I racconti della venuta al mondo di Gesù sono pieni di viaggi: nel Vangelo di Luca la famiglia si deve spostare a causa di un decreto imperiale, per il capriccio, cioè, di un potente. Nel vangelo di Matteo è ancora peggio: una povera famiglia è perseguitata da un tiranno perché si vede insidiato il trono. Giuseppe porta prima la famiglia in Egitto, un paese ricco da sempre, un paese avanzato, insomma, e poi quando deve rientrare nella sua terra è costretto a non tornare nella sua casa di un tempo ma a stabilirsi in un altro stato, sempre per evitare la possibile ritorsione del despota di turno. Il vangelo ci dice quindi che quella di Gesù è una famiglia di profughi, di rifugiati politici, costretti più volte a fuggire. Quel bambino incarna la sorte di tanti bambini che, anche nel mondo attuale, sono le prime vittime della violenza e del sopruso dei potenti che giocano a fare la guerra sulla testa dei poveri. In quella famiglia possiamo ritrovare la sorte di tante famiglie che attraversano deserti, mari e fiumi, pur di garantire soprattutto ai più piccoli un futuro migliore, al riparo dalla fame, dalle avversità climatiche, dalle instabilità politiche di tante parti del mondo. Eppure, quella famiglia che viveva in un contesto di potere globalizzato, quale era quello di Roma, aveva almeno la possibilità di muoversi tra un paese e l’altro; addirittura, Giuseppe può fare la scelta di portare suo figlio in un ambiente più accogliente, dove potrà formarsi per un lungo periodo prima, fino a quando, da adulto, si impegnerà a difendere proprio quei poveri a cui si sentiva di appartenere per averne condiviso la sorte e la precarietà. Ci sono, tuttavia, tanti bambini e famiglie che non possono migliorare, come invece aveva potuto fare la famiglia di Nazaret, la propria condizione di vita, perché sono costretti a stare in prigioni a cielo aperto come Gaza, dove tanti bambini stanno morendo di freddo, fame e guerra. Ce ne sono altri che sono respinti alle frontiere dei paesi ricchi, strappati dalle famiglie da parte di governi eletti anche da fanatici cristiani che non sanno neppure leggere il vangelo nella sua disarmante semplicità, ma si ostinano a vedere in quel Gesù che è scappato per sfuggire alla violenza dei potenti, il simbolo della chiusura e degli steccati alzati per non vedere la disperazione dei poveri. Ascoltare oggi i vangeli del Natale significa sapere da che parte devono stare i cristiani; altrimenti non sono più seguaci del più famoso profugo della storia, ma piuttosto sono gli epigoni di quei potenti che perseguitavano e uccidevano gli inviati di Dio.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo