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06 Giugno 2023 - IL CAPITOLO DELLA PROVINCIA

“NOSTRA SIGNORA DELLA GUARDIA” FIGLIE DEL DIVINO ZELO

Nella giornata di oggi abbiamo celebrato la memoria del Padre Fondatore, Annibale Maria Di Francia, solennizzato la liturgia e invitato un nostro confratello rogazionista per celebrare l’eucaristia. Riunite in aula capitolare, siamo entrate nel vivo delle finalità del capitolo: fare proposte per il progetto triennale della Provincia Nostra Signora della Guardia. Dopo la lettura del verbale riferito alla giornata precedente, la Superiora Generale ha presentato il tema all'ordine del giorno e sciolto l'assemblea per dare inizio ai lavori di gruppo. Siamo, dunque, ritornate in aula per la lettura delle varie sintesi e per giungere a un testo unico. Alle 12:15 Padre Pasquale Albisinni ha celebrato la Santa Messa e, commentando il libro di Tobia, ci ha invitate a leggere, in questi giorni di comunione e di discernimento, ogni cosa con gli occhi di Dio. Il Signore ci ha convocate qui per mostrarci nuovi orizzonti e per darci la capacità di vedere meglio le cose. Invochiamo, quindi, dal Signore la grazia di vedere l'essenziale cioè la persona che ci sta davanti, una persona creata ad immagine di Dio, quell'immagine che non scompare mai e che dobbiamo restituire a Dio stesso. Nel pomeriggio abbiamo proseguito i lavori capitolari. La benedizione con la reliquia del nostro Fondatore ha concluso la preghiera dei vespri e l’adorazione eucaristica vocazionale nella cripta ha completato la giornata.

Semi di Parola

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C - Molti verranno nel mio nome dicendo: sono io (Lc 21,5-19).
La storia umana è piena di eventi violenti o catastrofici: anche oggi, finita l’illusione di aver ripudiato guerre e violenza, persino quegli stati che si presentavano come baluardi di democrazia e diritto, riaffermano sfacciatamente la possibilità della guerra, dell’aggressione verso i deboli, e fanno capire che il più forte comanda; anzi, è addirittura benedetto da Dio. Quando Gesù descrisse ciò che sarebbe accaduto, stava dicendo ai discepoli come comportarsi di fronte ad ogni potere che pretende di essere dio o di rappresentarlo in terra, come è accaduto con la cristianizzazione dell’impero e come accade fino ad oggi quando ci sono persone o gruppi che si presentano come salvatori: lo abbiamo visto con i regimi di destra e di sinistra del XX secolo, ma anche oggi torna la tentazione di voler dominare l’umanità, anche attraverso la tecnologia che controlla e indirizza le nostre vite e le nostre scelte. Gesù mette ancora in guardia nel non seguire le sirene di questi produttori di miracoli elargiti a patto di consegnare sé stessi al sistema, ma di resistere anche pagando di persona. Chi si impegna per i più deboli o per la difesa dei diritti umani, come anche chi, con domande e inchieste, disturba il manovratore, spesso è perseguitato e calunniato. Gesù, tuttavia, dice ai discepoli di essere perseveranti e di non temere come non ha temuto Lui di fronte ai poteri forti. Molti, a differenza sua, hanno preferito pensare a salvare sé stessi e ciò accade anche oggi se pensiamo all’indifferenza con cui spesso sentiamo notizie sull’uso della forza o le bugie che ci vengono raccontate, illudendoci di non essere colpiti. Ma se Gesù avesse preferito pensare al suo piccolo mondo di Nazaret che cosa sarebbe accaduto all’umanità? Pur essendo un emarginato nella società del tempo con il suo coraggio ha cambiato realmente la storia di tutti gli uomini e ha dato speranza. Non ha salvato la vita fisica, ma le ha dato un significato e ha riversato il bene sull’umanità che è vissuta dopo di Lui, anche grazie a quei discepoli che all’inizio sono fuggiti per salvare la loro vita fisica ma poi hanno compreso che non impegnarsi per rendere il mondo migliore significa non vivere realmente ma solo vivacchiare e aspettare la morte o, peggio, subirla per l’arroganza di chi non è stato fermato da chi poteva dire di no.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo