Ultime Notizie

13 Dicembre

In attesa di…

L'Avvento è il tempo dell'attesa, dello stupore dell'ascolto, della ricerca, dell'incontro con il Signore che Viene! Ci prepariamo così in questo tempo ad accogliere ciò che attraverso la Parola di Dio il Signore vuole dirci, a captare il messaggio che vuole inviarci, che vuole consegnarci per rendere più bella e più piena la nostra vita, facendo brillare i nostri sogni ancora di più. Ma come possiamo riconoscerlo? Come saper riconoscere l'arrivo o la presenza di un angelo nella nostra vita? Come saper leggere i messaggi di Gesù che ci raggiunge nella nostra quotidianità? Abbiamo interpellato due modelli centrali e importanti in questo tempo di attesa e di Natale, Maria e Giuseppe che, accogliendo il messaggio di Dio attraverso un angelo, si fidano di Lui e "cambiando i loro piani" per il Signore, fanno spazio nella loro vita e nel loro cuore all'opera di Dio che li rende più felici e fiduciosi nel suo Amore. Con le ragazze della casa della Giovane di Roma, il 13 dicembre, abbiamo passato su questo tema e su queste domande, una bellissima serata di riflessione e di condivisione. Questo l’augurio che abbiamo lascito loro al termine dell’incontro: “Sappiate riconoscere e accogliere nella vostra vita il messaggero o i messaggeri che il Signore vi manda, aprendovi al mistero di un sogno più grande di voi, di un Dio che ci ama e che ci vuole felici! Novizia Maria Lucia Colanero

Semi di Parola

XXX Domenica del Tempo Ordinario – Anno C - Presunzione di essere giusti (Lc 18,9-14).
In questa parabola possiamo vedere chiaramente la capacità di Gesù di leggere il cuore umano, perché in poche battute descrive a perfezione i due tipi di uomo che incidentalmente sono un fariseo e un pubblicano ma in realtà rappresentano i due modi di essere al mondo: di chi è rivolto verso sé stesso elevandosi a dio della propria vita e chi invece guarda l’altro, che sia Dio o l’uomo, e attraverso questo sguardo valuta sé stesso. Il pubblicano, cioè colui che estorceva i beni al popolo per conto dei romani, è probabilmente colto nell’attimo in cui rivede la sua vita, forse perché spinto dal dolore di chi ha umiliato e angariato. Ha commesso molto male ma, come farà Zaccheo, ha deciso di rimettere in discussione la propria vita ponendosi davanti a Dio e riconoscendosi peccatore. Badiamo bene, non si tratta di chi sfrutta i dipendenti e poi fa l’offerta in chiesa per lavarsi la coscienza, ma è uno che sta cambiando radicalmente vita mettendosi a nudo davanti a Dio. Il fariseo invece pensa che con Dio non solo è in pace ma è in confidenza, a tal punto che può parlare con lui della sua onestà cristallina. Ma con quale dio sta parlando? Nel testo originale è descritto così: “Stando in piedi verso sé stesso diceva”; il dio con cui stava parlando non era Dio ma sé stesso elevato a dio della propria vita. Il fariseo non solo non era aperto con il cuore agli altri, a cominciare dal pubblicano che veniva sbrigativamente etichettato per ciò che aveva fatto fino ad allora nella società, non notando minimamente che era avvenuto un cambiamento nel suo cuore, ma non era aperto neppure verso Dio perché ignorava la sua caratteristica più importante che è la misericordia. Il suo dio è lui stesso posto come modello inimitabile per il resto dell’umanità. Non sappiamo e non importa se il fariseo con il suo atteggiamento e le sue scelte ha fatto del male a qualcuno ma lo avrà fatto con le migliori intenzioni, pensando con il suo disprezzo di educare gli altri a migliorare sé stessi perché sottoposti al giudizio di Dio di cui il fariseo si riteneva forse uno strumento. È quanto accade spesso con le persone devote e religiose che non si mettono davanti a Dio ma usano Dio per giudicare e condannare gli altri mentre l’unico dio che adorano è il proprio ego a cui hanno fatto un monumento. Il pubblicano viene dichiarato giusto perché ha avuto la capacità di capire veramente chi è Dio: non uno spettatore della nostra recita umana ma uno sguardo che perdonando fa riemergere il bene che abbiamo nel cuore, troppo spesso sepolto sotto il piedistallo della nostra vanità.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo