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04 Gennaio 2024

GUIDATI DALLE STELLA

Il giorno 4 gennaio sr M. Caterina insieme agli educatori, incontra il gruppo giovani per due pomeriggi consecutivi, riflettendo sul senso del tempo che Dio ci dona...Nel pomeriggio del 5 gennaio si è svolto il pellegrinaggio ai presepi di alcune chiese nel centro di Palermo, sulle orme dei Magi cercando e lasciandosi trovare dalla Vera Stella, Gesù. Ritrovandosi nella Chiesa di San Domenico davanti al presepe hanno concluso il loro pellegrinaggio con un breve momento di preghiera.

Semi di Parola

XXII Domenica del Tempo Ordinario (Mc 7,1-8.14-15.21-23)
Nel Vangelo di questa domenica Gesù affronta un tema importante per tutti noi credenti: l’autenticità della nostra obbedienza alla Parola di Dio, contro ogni contaminazione mondana o formalismo legalistico. Il racconto si apre con l’obiezione che gli scribi e i farisei rivolgono a Gesù, accusando i suoi discepoli di non seguire i precetti rituali secondo le tradizioni. In questo modo, gli interlocutori intendevano colpire l’attendibilità e l’autorevolezza di Gesù come Maestro perché dicevano: : “Ma questo maestro lascia che i discepoli non compiano le prescrizioni della tradizione”. Ma Gesù replica forte dicendo: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”». Ipocrita è uno degli aggettivi più forti che Gesù usa nel Vangelo e lo pronuncia rivolgendosi ai maestri della religione: dottori della legge, scribi… Gesù infatti vuole scuotere gli scribi e i farisei dall’errore in cui sono caduti, e qual è questo errore? Quello di stravolgere la volontà di Dio, trascurando i suoi comandamenti per osservare le tradizioni umane. La reazione di Gesù è severa perché grande è la posta in gioco: si tratta della verità del rapporto tra l’uomo e Dio, dell’autenticità della vita religiosa. L’ipocrita è un bugiardo, non è autentico. Anche oggi il Signore ci invita a fuggire il pericolo di dare più importanza alla forma che alla sostanza. Ci chiama a riconoscere, sempre di nuovo, quello che è il vero centro dell’esperienza di fede, cioè l’amore di Dio e l’amore del prossimo, purificandola dall’ipocrisia del legalismo e del ritualismo.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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