Ultime Notizie

Roma 25-26 maggio

Giornata Mondiale dei Bambini

Vi partecipano dall’ Albania 7 alunni e 2 insegnanti con Sr Lindita della Scuola “Effata”. Sabato 25 maggio un pomeriggio indimenticabile con Papa Francesco allo Stadio Olimpico e Donenica mattina a Piazza San Pietro….e poi in giro visitando alcuni luoghi di Roma. Prima di rientrare nella comuniche ci ha ospitate un felice incontro con Madre Isabella Lorusso! Grazie di cuore per la calorosa accoglienza e ospitalità alla Madre Eli , a Sr Benedicta e Comunità della Curia.

Semi di Parola

XXII Domenica del Tempo Ordinario (Mc 7,1-8.14-15.21-23)
Nel Vangelo di questa domenica Gesù affronta un tema importante per tutti noi credenti: l’autenticità della nostra obbedienza alla Parola di Dio, contro ogni contaminazione mondana o formalismo legalistico. Il racconto si apre con l’obiezione che gli scribi e i farisei rivolgono a Gesù, accusando i suoi discepoli di non seguire i precetti rituali secondo le tradizioni. In questo modo, gli interlocutori intendevano colpire l’attendibilità e l’autorevolezza di Gesù come Maestro perché dicevano: : “Ma questo maestro lascia che i discepoli non compiano le prescrizioni della tradizione”. Ma Gesù replica forte dicendo: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”». Ipocrita è uno degli aggettivi più forti che Gesù usa nel Vangelo e lo pronuncia rivolgendosi ai maestri della religione: dottori della legge, scribi… Gesù infatti vuole scuotere gli scribi e i farisei dall’errore in cui sono caduti, e qual è questo errore? Quello di stravolgere la volontà di Dio, trascurando i suoi comandamenti per osservare le tradizioni umane. La reazione di Gesù è severa perché grande è la posta in gioco: si tratta della verità del rapporto tra l’uomo e Dio, dell’autenticità della vita religiosa. L’ipocrita è un bugiardo, non è autentico. Anche oggi il Signore ci invita a fuggire il pericolo di dare più importanza alla forma che alla sostanza. Ci chiama a riconoscere, sempre di nuovo, quello che è il vero centro dell’esperienza di fede, cioè l’amore di Dio e l’amore del prossimo, purificandola dall’ipocrisia del legalismo e del ritualismo.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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