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07 Agpsto 2025 Marino Laziale

75 anni di gratitudine: la comunità della Provincia Nostra Signora della Guardia festeggia Madre Teolinda Salemi.

Giovedì 7 agosto 2025, presso la sede della Provincia a Marino Laziale, la comunità si è riunita per celebrare il 75° compleanno della Superiora Provinciale, Madre Teolinda Salemi. Attorno a lei le consorelle delle comunità di Roma e alcuni laici, in un clima di affetto, riconoscenza e familiare fraternità. Alle ore 18.00, la comunità ha elevato la preghiera del Vespro in ringraziamento a Dio per il dono della vita e per il servizio fedele di Madre Teolinda. Un momento semplice e intenso, vissuto nella lode e nell’intercessione condivisa, che ha dato il ritmo spirituale alla serata. Accogliendo l’invito rivolto a tutta la Chiesa da Mons. Zuppi, la Superiora Provinciale ha invitato tutti a recitare una posta del Rosario all’esterno, davanti all’immagine della Madonna, per chiedere il dono della pace nel mondo. Le Ave Maria, proclamate in diverse lingue, hanno espresso l’accorato desiderio di concordia e riconciliazione tra i popoli. La festa è proseguita con una cena-buffet e la tradizionale torta di compleanno, nella splendida cornice del giardino di Marino. Tra sorrisi, ricordi e auguri, la comunità ha rinnovato la propria vicinanza a Madre Teolinda, affidando al Signore i suoi passi futuri e la missione affidata alla Provincia.

Semi di Parola

XXX Domenica del Tempo Ordinario – Anno C - Presunzione di essere giusti (Lc 18,9-14).
In questa parabola possiamo vedere chiaramente la capacità di Gesù di leggere il cuore umano, perché in poche battute descrive a perfezione i due tipi di uomo che incidentalmente sono un fariseo e un pubblicano ma in realtà rappresentano i due modi di essere al mondo: di chi è rivolto verso sé stesso elevandosi a dio della propria vita e chi invece guarda l’altro, che sia Dio o l’uomo, e attraverso questo sguardo valuta sé stesso. Il pubblicano, cioè colui che estorceva i beni al popolo per conto dei romani, è probabilmente colto nell’attimo in cui rivede la sua vita, forse perché spinto dal dolore di chi ha umiliato e angariato. Ha commesso molto male ma, come farà Zaccheo, ha deciso di rimettere in discussione la propria vita ponendosi davanti a Dio e riconoscendosi peccatore. Badiamo bene, non si tratta di chi sfrutta i dipendenti e poi fa l’offerta in chiesa per lavarsi la coscienza, ma è uno che sta cambiando radicalmente vita mettendosi a nudo davanti a Dio. Il fariseo invece pensa che con Dio non solo è in pace ma è in confidenza, a tal punto che può parlare con lui della sua onestà cristallina. Ma con quale dio sta parlando? Nel testo originale è descritto così: “Stando in piedi verso sé stesso diceva”; il dio con cui stava parlando non era Dio ma sé stesso elevato a dio della propria vita. Il fariseo non solo non era aperto con il cuore agli altri, a cominciare dal pubblicano che veniva sbrigativamente etichettato per ciò che aveva fatto fino ad allora nella società, non notando minimamente che era avvenuto un cambiamento nel suo cuore, ma non era aperto neppure verso Dio perché ignorava la sua caratteristica più importante che è la misericordia. Il suo dio è lui stesso posto come modello inimitabile per il resto dell’umanità. Non sappiamo e non importa se il fariseo con il suo atteggiamento e le sue scelte ha fatto del male a qualcuno ma lo avrà fatto con le migliori intenzioni, pensando con il suo disprezzo di educare gli altri a migliorare sé stessi perché sottoposti al giudizio di Dio di cui il fariseo si riteneva forse uno strumento. È quanto accade spesso con le persone devote e religiose che non si mettono davanti a Dio ma usano Dio per giudicare e condannare gli altri mentre l’unico dio che adorano è il proprio ego a cui hanno fatto un monumento. Il pubblicano viene dichiarato giusto perché ha avuto la capacità di capire veramente chi è Dio: non uno spettatore della nostra recita umana ma uno sguardo che perdonando fa riemergere il bene che abbiamo nel cuore, troppo spesso sepolto sotto il piedistallo della nostra vanità.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo