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Trani “VILLA S. MARIA” - 23 giugno 2019

Giornata di spiritualità e fraternità con alcuni giovani.

Il tema scelto per questa giornata è stato: “Chi sono io per te?”. Gesù con le due domande che pone ai suoi discepoli: “La gente chi dice che io sia? E voi chi dite che io sia?” (Lc 9,18-22), sembra dire che una cosa è seguire l’opinione comune e un’altra è incontrare Lui e aprirsi al suo mistero. Possiamo aver sentito tante cose su Gesù … imparato le definizioni del catechismo … ma la verità su Gesù la si scopre solo nell’intimità con Lui. A Gesù non interessa tanto sapere cosa dicono di lui … il suo obiettivo è arrivare a noi. È come se Gesù dicesse a ciascuno di noi: «A me interessa ciò che pensi tu! Chi sono io per te? Cuore a cuore, nudi davanti alla propria coscienza … i giovani hanno trascorso la giornata cercando di rispondere a questa domanda, attingendo alla propria esperienza. Nel silenzio hanno ascoltato le voci attorno a loro, voci provenienti dagli amici, dalla famiglia, dal mondo, dalla Chiesa (Vangelo, catechismo, Papa) … Nel silenzio hanno ripercorso la propria vita, i momenti in cui hanno incontrato Gesù attraverso la sua parola, un incontro, un momento di preghiera, una sofferenza … e alla fine hanno potuto dare la LORO RISPOSTA, UNICA, ORIGINALE: Gesù, tu sei per me l’ispirazione, la bussola, la luce, la via sicura, il percorso della mia crescita, il maestro … Ma Gesù è colui che sempre ci sorprende e alla fine della celebrazione eucaristica, prima della benedizione finale ci ha lasciato un’altra domanda: “Ma tu sai chi sei tu per me?”; una domanda che porteremo nel nostro cuore e alla quale cercheremo di rispondere giorno per giorno, impegnandoci a conoscere sempre più Gesù e il suo amore per noi. Suor M. Patrizia Stasi, FDZ

Semi di Parola

Cristo Re dell’Universo – Anno C - Oggi sarai con me nel paradiso (Lc 23,35-43).
L’episodio del compagno di agonia di Gesù, etichettato come buon ladrone, mi fa venire in mente la bella canzone di De André in memoria del cantante Luigi Tenco, “Preghiera in gennaio”. Quando ancora il suicidio era etichettato come peccato e offesa a Dio, De André diceva: “Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia se in cielo, in mezzo ai santi, Dio tra le sue braccia soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte che all’odio e all’ignoranza preferirono la morte”. Parole che presentano un Dio totalmente diverso dall’immagine dell’idolo di chi vede solo il gesto ma non la persona, così come accade nella mentalità giustizialista oggi fomentata e rafforzata dalla rete, verso chi non fa parte del proprio sistema di valori Immaginiamo l’impatto di sentire che uno che ha persino riconosciuto di aver fatto del male viene perdonato e accolto nel regno di Gesù per un solo momentaneo pentimento. Ma è proprio lui che ha capito per primo chi è Gesù veramente e quale Dio annuncia: quel Padre che non vuol vedere le azioni anche sbagliate dei figli ma vede i figli e li ama a prescindere da come sono. L’altro, il cosiddetto cattivo ladrone, non è stato condannato da Gesù ma se non fosse anche lui entrato nel regno, è stato perché lui ha deciso di non entrare, non perché Gesù gli ha sbarrato le porte perché non lo ha riconosciuto come re. L’evangelista, a differenza della scena raccapricciante del film “The Passion” di Mel Gibson che solletica le fantasie giustizialiste della destra americana e mondiale, non dice se è morto da dannato o si è lasciato cambiare dalle parole di speranza di Gesù, come non aveva detto se il fratello maggiore era entrato a far festa con il padre e il fratello ritrovato; in questo povero condannato, risentito forse per i tanti schiaffi ricevuti nella vita, ci siamo tutti noi che ancora non sappiamo fare il passo di chi, nonostante gli sbagli, ha visto in Gesù “un ritaglio di Paradiso” come dice un altro verso di De André. Al regno di Gesù non si accede con i documenti per l’immigrazione né si è cittadini per diritto di nascita, ma solo se si accetta non solo per sé ma per tutti il suo essere accogliente, inclusivo, senza etichette o privilegi acquisiti, visto che tutto ciò che siamo lo dobbiamo al libero volere di Dio che ci ha creati per amore: “Dio di misericordia (canta ancora De André) il tuo bel Paradiso l’hai fatto soprattutto per chi non ha sorriso, per quelli che han vissuto con la coscienza pura (che non hanno pregiudizi). L’inferno esiste solo per chi ne ha paura (per chi, cioè, ha paura di condividere il paradiso con altri e lo considera una proprietà esclusiva)”.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo