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25 gennaio – Roma

Festa della Madre Nazarena a Roma

Nella Parrocchia di S. Antonio in Circonv. Appia si sono riunite le Comunità di Roma, di Marino e Firenze per la celebrazione della S. Messa, presieduta da Padre A. Di Tuoro, rcj. Dopo l’introduzione fatta da Suor M. Lisa Fineo, vicaria generale, i ragazzi delle due case famiglia sono entrati insieme al celebrante e portando un fiore per l’omaggio all’immagine della Madre, affissa in Chiesa. È seguita la preghiera per la canonizzazione della Madre M. Nazarena e si è continuato con la celebrazione dell’Eucarestia. Al termine della Messa la doverosa foto di gruppo e poi per chi lo desiderava la visita al “Laboratorio di Madre Nazarena”, allestito nel luogo dove la Madre lavorava mentre abitava nella Casa di Roma. Una sentita festa di famiglia celebrata con gratitudine e affetto nell’81° anniversario della morte della Madre M. Nazarena.

Semi di Parola

XVII Domenica del tempo Ordinario (Gv 6,1-15)
La domanda che Gesù rivolge a Filippo sul dove si potrà trovare pane per tutti è domanda rivolta a ognuno di noi quando davanti alla sproporzione delle cose che ci accadono ci sentiamo interpellati: “E adesso dove troverai tutte le forze per affrontare questo?”. C’è sempre la presa di coscienza di una grande sproporzione che c’è tra le nostre forze e ciò che ci tocca vivere. Se ci pensiamo davvero, sperimentiamo lo stesso spaesamento che avrà provato il povero Filippo. Solo un miracolo può salvarci. E il miracolo accade. “Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: ‘C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?’”. Bisogna avere almeno l’umiltà di sapere quel poco che si ha. Se sappiamo fare solo l’elenco di ciò che ci manca rimaniamo schiacciati dal solo pensiero delle cose. Gesù moltiplica quei cinque pani e due pesci, ma moltiplica non crea. Moltiplicare cinque è cosa diversa dal moltiplicare zero. Nessuno di noi ha zero. Ha qualcosa, che non sarà certamente abbastanza. Lo metta però con fiducia davanti al Signore ed Egli farà il resto. L’errore è il pensare che il poco che noi abbiamo non conti nulla. In realtà non conta nulla quando rimane da solo, ma quando è consegnato a Lui non solo basta ma avanza. Non è magia, ma è il miracolo del possibile offerto con fiducia. Dovremmo diventare esperti nel fare questo tipo di miracoli, cioè nel fare ciò che ci è possibile fare senza pretendere da noi stessi l’impossibile. Quest’ultimo lasciamolo a Lui.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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