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8 Ottobre - Oria

Felice 60° anniversario sr Dolores e sr Geltrude!

Pochi giorni fa giovedì, 8 Ottobre abbiamo festeggiato il 60° anniversario di vita consacrata di Sr Dolores e sr Geltrude. La mattina dello stesso giorno il parroco Don Francesco ha celebrato nella cappella del centro sociale Annibale Maria di Francia la s. Messa in onore delle festeggiate insieme alle consorelle del centro San Benedetto e molti altri amici. Dopo poco nel salotto dello stesso centro è stato allestito un piccolo buffet con dolci e bevande calde. Sr Dolores e Sr Geltrude hanno manifestato la loro gioia e commozione ai presenti, ben felici di partecipare ad una tappa così importante. Anche il personale educativo del centro sociale e le mamme hanno voluto festeggiare l'anniversario di sr Dolores con cui condividono la vita di comunione. Grazie all'aiuto di sr Sherly che ci ha inviato del materiale fotografico relativo alla vita religiosa di sr Dolores è stato realizzato un cartellone con le immagini che la ritraggono nei momenti più rilevanti. Le educatrici e le mamme hanno preparato un buffet di dolci e tanti palloncini per la piccola festa e hanno regalato un' orchidea bianca simbolo di purezza. Chiaramente sr Dolores non si è presentata a mani vuote e ha preparato per noi dei panini e dei tramezzini, a dimostrazione della sua grande generosità. Auguriamo a Sr Dolores e a Sr Geltrude ancora una vita piena e illuminata sempre dal sostegno del Signore, perché le custodiscano e proteggano sempre. Rossana Martellotta La serata si è conclusa con una grande cena, un momento di gioia e unione spirituale che ha coinvolto la nostra intera famiglia. La Coordinatrice Dott.ssa Federica Desiato

Semi di Parola

Santa Famiglia di Nazaret – Anno A - Si rifugiò in Egitto (Mt 2,13-15.19-23).
I racconti della venuta al mondo di Gesù sono pieni di viaggi: nel Vangelo di Luca la famiglia si deve spostare a causa di un decreto imperiale, per il capriccio, cioè, di un potente. Nel vangelo di Matteo è ancora peggio: una povera famiglia è perseguitata da un tiranno perché si vede insidiato il trono. Giuseppe porta prima la famiglia in Egitto, un paese ricco da sempre, un paese avanzato, insomma, e poi quando deve rientrare nella sua terra è costretto a non tornare nella sua casa di un tempo ma a stabilirsi in un altro stato, sempre per evitare la possibile ritorsione del despota di turno. Il vangelo ci dice quindi che quella di Gesù è una famiglia di profughi, di rifugiati politici, costretti più volte a fuggire. Quel bambino incarna la sorte di tanti bambini che, anche nel mondo attuale, sono le prime vittime della violenza e del sopruso dei potenti che giocano a fare la guerra sulla testa dei poveri. In quella famiglia possiamo ritrovare la sorte di tante famiglie che attraversano deserti, mari e fiumi, pur di garantire soprattutto ai più piccoli un futuro migliore, al riparo dalla fame, dalle avversità climatiche, dalle instabilità politiche di tante parti del mondo. Eppure, quella famiglia che viveva in un contesto di potere globalizzato, quale era quello di Roma, aveva almeno la possibilità di muoversi tra un paese e l’altro; addirittura, Giuseppe può fare la scelta di portare suo figlio in un ambiente più accogliente, dove potrà formarsi per un lungo periodo prima, fino a quando, da adulto, si impegnerà a difendere proprio quei poveri a cui si sentiva di appartenere per averne condiviso la sorte e la precarietà. Ci sono, tuttavia, tanti bambini e famiglie che non possono migliorare, come invece aveva potuto fare la famiglia di Nazaret, la propria condizione di vita, perché sono costretti a stare in prigioni a cielo aperto come Gaza, dove tanti bambini stanno morendo di freddo, fame e guerra. Ce ne sono altri che sono respinti alle frontiere dei paesi ricchi, strappati dalle famiglie da parte di governi eletti anche da fanatici cristiani che non sanno neppure leggere il vangelo nella sua disarmante semplicità, ma si ostinano a vedere in quel Gesù che è scappato per sfuggire alla violenza dei potenti, il simbolo della chiusura e degli steccati alzati per non vedere la disperazione dei poveri. Ascoltare oggi i vangeli del Natale significa sapere da che parte devono stare i cristiani; altrimenti non sono più seguaci del più famoso profugo della storia, ma piuttosto sono gli epigoni di quei potenti che perseguitavano e uccidevano gli inviati di Dio.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo