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16 e 17 Ottobre - Bari

25° e 60° di Suor Marianna e Suor M. Albina

Noi, comunità del centro giovanile vocazionale di Trani-VSM, in occasione della celebrazione del 25° e del 60° di Professione religiosa di Suor Marianna Bolognese e Suor M. Albina Colonna della comunità di Bari, siamo state invitate ad animare il gruppo dei ragazzi del centro diurno e... anche le sorelle della comunità. I ragazzi attraverso un’ intervista doppia, si sono accostati alla realtà della Vita Consacrata, una scelta che nasce dall'incontro con Gesù e dalla scoperta del suo grande amore per ciascuno. A tutti loro abbiamo voluto comunicare questa bella notizia: Gesù ti ama! E chissà se qualcuno di loro scoprendo questo Amore si innamori di Gesù... e lo segua... Questo amore di Gesù, che ha attratto Sr Marianna e Sr M. Albina, lo abbiamo voluto rivivere la sera, in un momento ricreativo con la comunità di Bari, attraverso una danza che interpretava il canto. "Sposa amata". È stato bello ritrovarci insieme attorno al nostro unico tesoro: "Gesù". La comunità del Centro Giovanile Vocazionale di Trani VSM

Semi di Parola

VI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C Beati voi, guai a voi (Lc 6, 17.20-26)
A differenza del vangelo di Matteo, quello di Luca riporta meno beatitudini (solo quattro rispetto alle nove di Matteo) ma ad esse aggiunge anche quattro “guai”, un modo tipico dei profeti di rivolgersi a chi trasgrediva i comandamenti di Dio non per decretarne la condanna ma per fare su di essi un lamento, in quanto chi non accoglie la volontà di Dio si elimina da solo. La cosa interessante è che sia le beatitudini che i guai sono rivolti a una sola categoria: i discepoli. Sono essi che, di volta in volta, possono essere poveri o ricchi, affamati o sazi, oggetto di odio oppure di esaltazione ed applausi. Il messaggio di Gesù è semplice: anziché passare il tempo a dare ad altri la patente di santo o nemico di Dio, dobbiamo partire anzitutto da noi stessi, interrogandoci se apparteniamo alla categoria dei poveri o dei ricchi, di chi ha fame e solidarizza con chi ha fame oppure se stiamo dalla parte dei ricchi e di chi affama e di chi calpesta la dignità umana, soprattutto dei più deboli. Gli Atti degli Apostoli, scritti sempre da Luca, ci raccontano che, accanto a chi si faceva solidale con i poveri, c’era anche chi faceva finta oppure chi trafficava le cose sacre per denaro (il famoso Simone da cui viene il termine simonia). Lo sguardo di Gesù, però, va oltre e giunge fino ai nostri tempi, in cui la comunicazione è veloce e pervasiva e spesso si inseguono i like o i sondaggi e si cercano le piazze piene con eventi spettacolari anziché mettersi semplicemente accanto a chi si affanna a sopravvivere nel disinteresse di coloro che possiedono beni a tal punto che non sanno neppure come sperperarli. La foto che scimmiotta l’Ultima Cena in cui si vede uno di questi tipi circondato da predicatori che si dicono cristiani e si fanno fotografare in atto benedicente con ostentato misticismo, ci dice come Gesù ci aveva visto lungo già duemila anni fa.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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