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Dicembre 2020 - Palermo

Stazione missionaria di Palermo in piena attività

Caritas Parrocchiale. Partecipiamo agli incontri di formazione dei membri della Caritas Parrocchiale che va prendendo forma per gestire al meglio gli aiuti da offrire a tutte quelle persone che hanno bisogno di sostegno, di essere ascoltate, nella loro attuale situazione anche per via della pandemia di cui molti sono vittime. Le necessità, i bisogni del territorio parrocchiale e dintorni sono molti per cui c’è l’urgenza di istituire un Centro di Ascolto e quindi poter contare sull’aiuto di tutti coloro che possono offrire il loro servizio e il loro tempo. Catechesi nelle famiglie Padre Ugo, ci accompagna a visitare una famiglia nella zona Sperone, non lontano da Roccella, per conoscere un giovane che, al momento è agli arresti domiciliari e che vuole prepararsi a ricevere il sacramento dell’Eucaristia e della Cresima. E’, per noi, un nuovo inizio di attività pastorale. Ci impegniamo a incontrarlo una volta a settimana. Ogni sabato, siamo presenti all’incontro dei ragazzi della LCU (Laboratorio Comunitario Universale), ci auguriamo che anche quest’anno si possa fare il lavoro incontrando i ragazzi nella loro sede. Comunque sembra che la pandemia non offra, per il momento questa possibilità per motivi di sicurezza. Insegnamento di Religione Suor M. Nena, si prepara ad inserirsi nella Scuola Statale, Istituto Comprensivo “L. Da Vinci e G. Carducci” a Palermo. Andiamo insieme con Padre Ugo, all’Arcivescovato, per presentare al Responsabile la documentazione di Sr. M. Nena e avere la conferma per insegnare religione nella Scuola d’Infanzia e in quella Primaria. La pratica per l’insegnamento, viene completata a distanza di alcuni giorni con l’incontro con Don Ninni che gestisce il settore a livello Diocesano.

Semi di Parola

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario (Mc 10,17-30)
Tra la gente che incontra Gesù c’è un giovane che con la sua domanda va dritto al cuore: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”; che tradotto significa: “Cosa devo fare per essere felice?”. Gesù sembra non lasciarsi colpire subito da una domanda del genere. Sa bene che chi vuole essere felice quasi mai fa innanzitutto tutto il possibile. Seguire i comandamenti significa innanzitutto fare tutto il possibile con le mie forze per essere felice. A noi piace la felicità ma quasi mai piace la fatica che essa comporta. Ma questo giovane sbaraglia Gesù, lui è uno che i comandamenti li ha sempre seguiti fin da piccolo. Non è uno che fa propositi ma uno che si impegna, un ragazzo concreto. Gesù si innamora con uno sguardo di questo ragazzo affidabile: “Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: "Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!"”. Dopo che hai fatto tutto il possibile l’unica cosa che può renderti felice è liberarti da tutto ciò che ti trattiene. Il possesso noi lo cerchiamo perché ci dia sicurezza, invece il possesso ci trattiene dall’essere felici. Ma neanche questo giovane è capace di tanto. Non basta essere buoni, serve essere anche liberi per essere felici. «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». Ecco perché arriva un momento in cui sale sulle nostre labbra una preghiera quasi disperata: «E chi mai si può salvare?». Proprio al limitare di questa nostra incapacità inizia davvero il cristianesimo: “Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio»”. Ciò che Gesù ci chiede non poggia sulle nostre capacità, ma sulla fiducia che è Dio stesso che ci rende capaci di ciò che ci domanda. È da questa fiducia che tutto inizia, e tutto diventa possibile.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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