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25/26 Gennaio 2023 - Taormina

"E ti vengo a cercare"…

"E ti vengo a cercare"...li dove siamo,nelle nostre strade quotidianie,nella nostra casa del cuore,nello studio,nel lavoro, nei molti servizi, lì dove siamo il Signore ci ha chiamate a fermarci ed a intraprendere un piccolo viaggio per incontrarci e lasciarci incontrare da Lui. Sono stati giorni intensi e bellissimi a Taormina nella Comunità delle Figlie del Divino Zelo che ci ha accolte e aiutate a vivere un week end vocazionale pieno di gioia e riflessioni. Insieme e sostenute l'una con l'altra le ragazze che hanno partecipato sono state attente e piene di entusiasmo nel mettersi all'ascolto della Parola di Dio e di ciò che lo Spirito suggeriva loro. In sintonia con la Chiesa nello stile Sinodale anche noi, grazie all'aiuto di Padre Delfio ci siamo affidate a testo di Luca 10,38-42 e abbiamo iniziato a costruire il nostro piccolo "Cantiere di Betania". Con l'aiuto di Marta,Maria e Lazzaro abbiamo aperto le porte della nostra "casa" e abbiamo iniziato ad ascoltare, a contemplare e a metterci a servizio di Gesù "Ospite inatteso" e straordinario. Lui ha saputo sorprenderci, e ci ha regalato una luce in più per la nostra fede, momenti unici per ricordarci il dono dell' amore e la speranza di camminare sempre sulle Sue Orme per tutti i giorni. In Gesù il nostro cuore trova Casa e passo dopo passo saremo sempre più parte integrante e consapevole del "Meraviglioso Poliedro " che è la Chiesa nostra grande Casa e famiglia di Amore Universale a cui tutte noi apparteniamo in forme uniche e particolari. Torneremo in ognuna delle nostre case con la certezza di aver avuto una Parola in più, un sorriso in più, un amica in più, un motivo in più per sentirsi amate dal Signore,anche attraverso le nostre Suore,guide luminose e accompagnatrici sempre disponibili sulle orme del Signore. Continuiamo a pregarlo,lodarlo,e ringraziarlo per queste ragazze e per tutti i giovani e le giovani del mondo perché essi sono la nostra Speranza! "Felicità e Grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni "

Semi di Parola

XIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno C - Come agnelli in mezzo a lupi (Lc 10,1-12.17-20).
L’invio dei discepoli da parte di Gesù ha uno scopo ben preciso: non tanto annunciare la venuta del Regno di Dio, quanto piuttosto dimostrare, attraverso la loro azione, che il Regno è già presente. Il Regno di Dio non è una sorta di istituzione di governo, ma l’azione di Dio in favore dell’umanità, soprattutto di quella parte che più soffre ingiustizia e violenza da parte di coloro che hanno scelto di farsi governare dal male. Questi ultimi sono i lupi in mezzo ai quali i discepoli staranno come agnelli, senza nessuna forma di difesa intesa come atto violento in risposta alla violenza. Nel momento in cui rispondessero con la forza a chi esercita la forza, impedirebbero al Regno di Dio di realizzarsi perché questo Regno coincide con l’instaurarsi della pace, del dialogo, della condivisione. Lo stile dei discepoli è la non violenza perché in tal modo riflettono l’immagine di quel Dio che è chiamato da Isaia Principe della pace. La non accoglienza da parte di chi ascolta il messaggio deve portare non all’indottrinamento forzato, come purtroppo è accaduto spesso nella storia cristiana, ma al rispetto per la coscienza altrui mentre ciò che può essere percepito come minaccia (scuotere la polvere contro qualcuno) è solo il gesto profetico che rivela ciò che accade a chi rifiuta la logica di Dio e del suo Regno: l’autodistruzione, come è accaduto a Sodoma dove gli ospiti, stranieri di passaggio, sono diventati oggetto di oppressione e violenza. È la logica perversa del riarmo e del rifiuto del dialogo che sta attraversando il nostro folle mondo, dove agli appelli ragionevoli alla pace e al dialogo si oppongono deliranti piani di riarmo, usando quello slogan perverso attribuito erroneamente agli antichi “se vuoi la pace preparati alla guerra”. La pace è una condizione fragile, ben rappresentata dall’immagine dell’agnello che va protetto dai lupi affamati di profitto a scapito del più elementare rispetto del diritto di ogni essere umano almeno all’esistenza. I nomi scritti nel cielo significano che Dio è dalla parte dei costruttori di pace che, nonostante ogni accusa di illusione, sanno che la non violenza del Regno di Dio è l’unica strada per permettere all’umanità di sopravvivere.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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