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21 NOVEMBRE 2024 - ORIA PARIETONE

INAUGURAZIONE SEDE RINNOVATA

Nel pomeriggio di giovedì 21Novembre, si è svolta l'inaugurazione dela rinnovata sede del Centro San Benedetto del nostro Istituto a Oria Parietone. Dopo 115 anni di presenza nella sede di Oria San Benedetto, la Comunità religiosa e gli ospiti presenti - mamme e bambini, minori e 6 ragazze del servizio "Dopo di noi" - si sono spostati nei locali della cosiddetta Oria Parietone. All' inaugurazione erano presenti diverse autorità civili e religiose: il Vescovo e due sacerdoti suoi collaboratori, il Sindaco, i militari dell' aereonatica, i confratelli Rogazionisti, sr Marianna come rappresentatnte della Provinciale, le consorelle delle comunità di Altamura, Corato, Bari e diversi amici dell'Istituto - familiari delle consorelle, volontari, dipendenti - . Nel saluto e nelle parole di benvenuto iniziali di sr Stella Urso, Superiora dell'Istituto, della coordinatrice dei servizi educativi, la dott.ssa Federica Desiato, del Sindaco Cosimo Ferretti, di sr. Marianna e del Vescovo Pisanello Vincenzo è stato a più voci ribadito che lasciare la vecchia sede di San Benedetto non è chiudere un capitolo di storia quanto un proseguire, in un nuova sede, tutto il bene che l'Istituto ha fatto in questi lunghissimi anni e che continuerà a profondere a favore dei minori e di ogni povertà nello spirito e sotto la guida del Padre Fondatore Annibale M. Di Francia. Dopo un breve momento di preghiera presieduto dal Vescovo c'è statoil taglio del nastro, la possibilità per i presenti di visitare gli ambienti e infine la gioia di condividere uno squisito buffet con taglio della torta finale. Il Signore continui a benedire e sostenere l'opera che Padre Annibale stesso ha avviato nella ridente cittadina di Oria nel lontano 1909.

Semi di Parola

SS. Pietro e Paolo - Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Mt 16,13-19).
Molto prima che fosse scritto il vangelo di Matteo, già Paolo scriveva in una delle sue lettere: “Nessuno può dire: Gesù è il Signore! Se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (1 Cor 12,3), come Gesù ha detto a Pietro al quale né la carne né il sangue (cioè, nessun uomo, in linguaggio biblico) hanno rivelato che Gesù è il Figlio di Dio, ma è dato da Dio stesso. Ma, subito dopo la sua definizione di Gesù, Pietro torna a pensare in modo troppo umano, di fronte all’annuncio che Gesù fa della sua passione e morte per opera dei capi del popolo che lo odiano e lo rimprovera perché non può accettare che il suo capo faccia una fine vergognosa, anche perché lui ha investito molto in termini di scalata sociale sulla speranza che Gesù possa guidare una rivolta contro i romani. Anche quando sarà ormai il capo della comunità, per la quale sarà considerato una roccia (il significato del soprannome “Pietro”), tornerà a fare calcoli umani di convenienza quando rifiuta di condividere la mensa con i non ebrei ad Antiochia. Contro di lui si scaglia proprio Paolo il quale, a differenza di Pietro, dopo aver incontrato il Signore, ha mantenuto una coerenza incrollabile e non ha avuto timore a rimproverare persino Pietro, indicato da Gesù come custode della comunità. Eppure, questi due personaggi, dal carattere così diverso, sono onorati insieme nella storia cristiana, non solo perché entrambi sono morti martiri a Roma più o meno negli stessi anni, ma perché la comunità cristiana, saggiamente, ha voluto tenere insieme i due modi di essere discepoli: quello della coerenza assoluta e quello dell’incostanza nella propria adesione a Cristo. Forse non è un caso, anzi è forse uno scherzo della provvidenza che, come capo della chiesa, è stato individuato uno più simile alla stragrande maggioranza dell’umanità che fatica non solo a credere, spesso, ma anche a vivere in modo coerente con ciò in cui crede. Paolo è posto a fianco di Pietro per ricordarci il cuore della fede cristiana che non consiste nell’applicazione meccanica di regole e comportamenti, ma piuttosto nell’adesione all’unica cosa necessaria: che Dio ci ha salvati gratuitamente e per un amore manifestato nel dono di sé che Gesù ha fatto; ma allo stesso tempo Dio non si vergogna, in ogni tempo, di essere testimoniato da persone che zoppicano nella fede e nell’etica ma non pregiudicano l’integrità del vangelo perché è garantita dalla presenza attiva di Dio e del suo Spirito che guida la chiesa.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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