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DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

ASSEMBLEA GENERALE DELLE CONSORELLE DEL RWANDA

Domenica 24 novembre, le consorelle di tutte le comunità presenti in Rwanda, sono convenute a Kabutare per l'assemblea con la Madre Teolinda e sr Corinna. L' assemblea è un momento impegnativo della visita fraterna per una revisione di vita dlle comunità e una progettazione comune per il futuro anche in vista della costituzione della Delegazione rwandese: un cammino da condividere e costruire insieme. Mettiamo nelle mani del Signore ogni desiderio di bene per il futuro della Congregazione in terra rwandese.

Semi di Parola

XVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C - Padre, venga il tuo regno (Lc 11,1-13).
Nel vangelo di Luca la venuta del Regno di Dio è collegata col dono dello Spirito che si realizzerà a Pentecoste. Qual è l’effetto della discesa dello Spirito? Il vangelo è annunciato a tutti i popoli e la comunità radunata nel nome di Gesù vive la comunione dei beni, in modo tale che, come dice il racconto degli Atti, nessuno considera proprio ciò che gli appartiene. Per questo motivo, nel confronto tra i padri umani, cattivi per quell’egoismo innato che è il vero peccato dell’umanità, e il Padre celeste, i doni sono da un lato il cibo materiale, dall’altro lo Spirito che è quella legge scritta nei cuori di cui parlava Geremia e che porta l’uomo, quando si apre alla sua azione, a vivere secondo il cuore di Dio. Invocare la venuta del Regno di Dio, non indica un atteggiamento passivo ma riorienta il proprio impegno in questo mondo a partire da Dio. Tuttavia, il partire da Dio deve essere spiegato, in quanto molto spesso gli uomini dicono di agire in nome di Dio e uccidono i propri simili o li sottomettono. Ecco perché la preghiera rivolta al Padre contiene una serie di affermazioni che illuminano il significato della venuta del regno: saper condividere il pane che non può essere quindi il possesso privilegiato di qualcuno (nel pane sono significate le risorse della terra ma anche i valori di libertà e dignità, altrettanto necessari non solo per vivere ma per vivere bene) e intessere relazioni non basate sulla legge del più forte o della reazione violenta, ma sul perdono reciproco, unica strada per evitare di cadere nel caos di una guerra universale dalla quale nessuno può uscire vincitore; oggi più che mai, avendo inventato armi che possono distruggere completamente la vita sulla terra. Gesù nel ricordare che noi uomini, pur essendo inclini al male e alla violenza, sappiamo prenderci cura almeno di qualcuno, vuole valorizzare quel seme di bene che, nonostante tutto, ciascuno porta nel cuore, in quanto immagine di Dio. In un tempo così buio perché ci sono nazioni che distruggono popoli inermi con la pretesa di essere gli unici eletti, le parole di Gesù ci dicono che Dio, nonostante tutto, continua a credere nell’uomo, sperando che anche noi possiamo continuare a crederci.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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