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8 aprile 2025

CONSULTA DELLA PROVINCIA NSG

ITALIA - ALBANIA - RWANDA presso la Curia Generalizia - ROMA Nel pomeriggio di oggi 8 aprile, dopo un momento di adorazione personale, l'assemblea della Consulta si è riunita per ascoltare, da parte delle consigliere dei vari settori, il lavoro svolto finora e,atttraverso qeste presentazioni, ripercorrere il cammino che la Provincia sta facendo con grande impegno grazie alla collaborazione di ogni comunità e ciascuna consorella. Cominciando da sr. Patrizia Stasi con il settore "Animazione vocazionale-prima formazione-Rogate, ha proseguito sr Mary Chako con il Settore Socio-Educativo e quello di Promozione Umana.Dopo una breve pausa hanno continuato sr Giuseppina Musumarra con il Settore Scuola e sr Marianna Bolognese con il Settore Laici e Segreteria Antoniana. E' stato un pomeriggio intenso che ha reso tutte consapevoli di quanto lavoro è stato svolto per animare, sostenere, qualificare e raggiungere ogni servizio che l'Istituto offre nel territorio in cui opera per essere presenza e testimonianza significativa. Con noi sempre le consorelledel Rwanda in collegamento Zoom.

Semi di Parola

Pentecoste – Anno C - Il Padre vi darà un altro Paraclito (Gv 14,15-16.23-26).
Il rapporto tra Dio e noi è caratterizzato da ciò che dice la parola “paraclito”: in questo termine, che deriva dal greco, ci sono diversi significati: consolatore, avvocato difensore, esortatore. Dio con noi è tutte queste cose insieme, tranne che accusatore (questo invece è proprio del termine “satana” che deriva dall’ebraico). Il cuore della rivelazione cristiana consiste nello sguardo amorevole di Dio Trinità che, venendo ad abitare in noi e portandoci con sé nel grembo della sua vita divina, ci spinge ad essere migliori di quello che spesso siamo, ci fa sentire amati e per questo capaci di amare a nostra volta non solo Dio, ma ogni nostro simile perché parte dello stesso grembo accogliente di Dio. La prova della mancanza di fede nel mondo non sta nelle chiese vuote o nella non conoscenza dei contenuti della dottrina, ma nel male e nella violenza che vengono alimentati quando non si segue la spinta di quella voce interiore che viene chiamata coscienza ma che consiste semplicemente nella legge scritta nei cuori che è lo Spirito, Amore personificato di Dio che non ha bisogno di regole o divieti ma che tutto vive partendo dall’amore gratuito. L’impegno per un mondo migliore consiste nel permettere a questa voce interiore che dice di amare e far vivere di essere udita anzitutto da ognuno e poi di essere conosciuta da tutti attraverso il servizio e la cura reciproca. È difficile, certo, in un periodo storico in cui prevalgono la violenza gratuita e i progetti di sterminio fatti anche in nome di Dio (ma che dio è mai quello che permette di far morire di fame bambini innocenti o di farli dilaniare da bombe e da armi che portano nomi biblici?); tuttavia anche quando Gesù istruiva i discepoli e prometteva loro il dono dello Spirito c’era chi tramava contro la sua vita e le vite di tanti innocenti nell’ombra del proprio egoismo omicida, ma Gesù ha insegnato un altro Dio, il vero Dio che non chiede di uccidere chi non crede in lui e che dal suo discepolo amato sarà definito con una sola frase: Dio è amore. Mi piace ricordare quindi l’ultimo verso de “Il testamento di Tito” di De André in cui quel delinquente, convertito in fin di vita dallo sguardo e dalle parole di Gesù, dice a sua madre che lo piange sotto la croce: “Io nel vedere quest’uomo che muore, madre ho imparato l’amore”.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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