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Il Ponte sul Mondo

Nuovo numero di "il Ponte sul Mondo"

E' uscito il nuovo numero di Ponte sul Mondo, dedicato alla Santa PASQUA.

Semi di Parola

XIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno C - Beati quei servi che il padrone troverà ancora svegli (Lc 12,32-48).
Nonostante viviamo in un’epoca di comunicazione globale e veloce, è necessario farsi una domanda sulla qualità delle notizie che ci arrivano, soprattutto perché ci si rende conto della facile manipolazione a cui esse sono soggette. L’appello di Gesù a restare svegli e vigilanti in attesa del suo ritorno si adatta molto bene all’impegno di saper leggere ciò che accade e come viene comunicato, per saper scegliere cosa fare e da che parte stare. La beatitudine pronunciata da Gesù non è solo un richiamo ad essere vigilanti ma, soprattutto in un mondo di fake news e di realtà manipolata dalla realtà virtuale come l’Intelligenza artificiale, diventa anche l’espressione di un desiderio e di un augurio a non incappare, ad esempio, negli inganni di chi gestisce la comunicazione (in tal senso invito a vedere un film documentario interessante, un po’ angosciante ma anche illuminante, “The social dilemma”). Essere vigilanti oggi significa, ad esempio, non restare indifferenti di fronte ai drammi umani globali, sia che si tratti di genocidi e guerre, sia che si tratti dell’immane tragedia dell’emigrazione forzata, troppo spesso presentata come un’invasione senza capirne le cause, legate alla crisi ambientale e all’impoverimento indotto da una finanza globale che mette il profitto e non l’uomo al centro del proprio interesse. L’atteggiamento fondamentalista e bellicoso di molti che si dicono cristiani (ma ciò vale anche per l’ebraismo che attende la venuta del messia) e che hanno la pretesa arrogante di dominare il mondo (non dimentichiamo le benedizioni fatte dai vari predicatori a Trump, proclamato nuovo pseudo messia inviato da Dio, forse in sostituzione dello stesso Gesù Cristo, visti i toni usati) ci dice che molti di essi non sono più in attesa del ritorno di quel padrone che chiederà conto di quanto abbiamo fatto in questo tempo. I servi che mangiano bevono e si ubriacano sono ben rappresentati dai filmati prodotti con l’AI che descrivono una Gaza liberata dagli “inutili” palestinesi e trasformata in una Las Vegas di mare molto estesa. In opposizione a questo dilagare dell’indifferenza e dell’arroganza spicca come segno di speranza, nonostante i limiti di un format nato ai tempi della guerra fredda, l’incontro di giovani provenienti da tutto il mondo a Roma che hanno rappresentato simbolicamente il sogno di un’umanità unita. In quella massa le bandiere delle nazioni indicavano non la difesa dell’identità nazionalistica ma la convivialità delle differenze che sanno incontrarsi pur mantenendo la propria particolarità. Ovviamente si tratta solo di un evento, ma può avere l’eloquenza del simbolo, essendo oggi l’unica vera assemblea umana a carattere globale, visto che l’ONU, nato per far incontrare le nazioni, è diventata afona o forse sta solo rivelando di essere una piazza affari mondiale. Forse in quei ragazzi possiamo sperare di trovare l’immagine dei servi ancora svegli, che non si lasciano manipolare da chi gestisce la comunicazione. È solo una flebile speranza ma in fondo stiamo celebrando proprio il giubileo della speranza.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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