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Lo dicono i bambini:

a Casavatore andrà tutto bene

#restaacasa. Lo slogan che ormai ci accompagna da più di un mese e che in sé racchiude così tanti sentimenti che me lo immaginerei come una diga in piena che sta per strabordare. Ma per i nostri bambini RESTA A CASA cosa significa? RESTA…la parola ed azione che ognuno di loro preferirebbe quando incontrano, desiderano o purtroppo sognano mamma e papà! CASA… non sanno rispondere, sono confusi, oppure danno una propria interpretazione all’idea di casa calda ed accogliente con i genitori che ti accarezzano e ti dicono stringendoti forte #ANDRATUTTOBENE! E QUINDI PERCHE NEGARGLIELO?! Siamo tutti uguali, figli di Dio ed aventi gli stessi diritti! Quindi noi dell’Istituto Figlie del Divino Zelo di Casavatore ci siamo impegnati ancora una volta con tutte le nostre energie positive, per far sì che questo periodo per i nostri bambini trascorra come una serie di momenti felici nella “famiglia” che per il momento è stata scelta per loro. Una giornata all’insegna dell’informazione per sconfiggere l’animaletto “CORONA”, seguendo le regole e dimostrando quanta forza l’essere umano può trasmettere partendo da un gesto sociale ed unendoci a tutti gli altri. Un lenzuolo grandissimo con disegnati i visi dei nostri bambini, un enorme arcobaleno creato con le loro mani colorate di gioia ed ingenuità accompagnate dai tratti rosei del viso della Madonna, Madre di tutti che ci accompagna lungo il nostro cammino. Tempere, pastelli, urla, gioia, giochi, scherzi, questi sono i nostri piccoli…uomini e donne del futuro che noi dell’Istituto ci impegniamo a formare trasmettendo i valori che un giorno potranno aiutarli a garantirsi un futuro migliore! Siamo sicuri che ne usciremo più forti ed uniti di prima. Educatrice professionale Daiana Marotta

Semi di Parola

Tutti i Santi e Commemorazione dei defunti - Beati i miti (Mt 5,1-12)
In un tempo in cui la follia sembra prevalere, in cui ci si appella a promesse divine per cacciare o sterminare un popolo, in un tempo in cui l’egoismo e la sete di profitto fanno chiudere occhi e orecchie sul disastro ambientale che ci sta travolgendo, le parole di Gesù manifestano una sconcertante attualità. Lui ha delineato un programma di vita riassunto in otto beatitudini che ha incarnato in prima persona e che, con la nona beatitudine, ha indicato ai discepoli a cui non ha promesso comprensione e accoglienza da parte di un mondo che vive il contrario di quei valori ma piuttosto rifiuto e persecuzione. Chi si impegna per l’uguaglianza, per la giustizia sociale, chi si ostina a lottare per la pace, chi considera l’altro non un nemico da distruggere ma un fratello in umanità di cui farsi carico, viene ridicolizzato e ridotto al silenzio, spesso anche in modo violento. Basti vedere l’arroganza con cui coloro che dovrebbero governare ma in realtà desiderano solo comandare trattano quelli che dicono basta, che scendono nelle piazze a manifestare o che vanno nei luoghi critici mettendo a rischio la propria vita, per renderci conto che nulla è cambiato dai tempi in cui Gesù alzava la voce contro le ingiustizie e si abbassava per servire le vittime del potere. Seguendo lui, tanti uomini e donne nella storia hanno continuato la sua opera di testimonianza delle beatitudini; alcuni lo hanno fatto in modo radicale e sono i santi che celebriamo; ma tanti altri si sono sforzati, anche se non in modo sempre coerente, cedendo magari alle lusinghe del potere, avendo paura di prendere con convinzione le parti di chi è oppresso; si tratta della maggior parte dell’umanità a cui apparteniamo e che si presenta a Dio confidando nella sua misericordia: questi sono tutti i defunti, i fratelli minori degli eroi, gli anonimi che si sono occupati e preoccupati forse solo del loro piccolo mondo. Mettendo vicino le due memorie, si vuole esaltare la misericordia infinita di Dio che non solo dà forza a chi si spende per rendere l’umanità migliore ma valorizza anche quel poco di bene che l’essere umano riesce a tirar fuori dalla propria miseria. Solo chi non ha neppure un briciolo di bene da offrire almeno a qualcuno non può partecipare a questa doppia festa; chi pensa di bastare a sé stesso e di non aver bisogno degli altri o, peggio, di usarli come oggetti o giocattoli oppure pensa che la loro esistenza non abbia nessun valore, ha già chiuso con Dio facendosi fuori da solo.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo