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Lo dicono i bambini:

a Casavatore andrà tutto bene

#restaacasa. Lo slogan che ormai ci accompagna da più di un mese e che in sé racchiude così tanti sentimenti che me lo immaginerei come una diga in piena che sta per strabordare. Ma per i nostri bambini RESTA A CASA cosa significa? RESTA…la parola ed azione che ognuno di loro preferirebbe quando incontrano, desiderano o purtroppo sognano mamma e papà! CASA… non sanno rispondere, sono confusi, oppure danno una propria interpretazione all’idea di casa calda ed accogliente con i genitori che ti accarezzano e ti dicono stringendoti forte #ANDRATUTTOBENE! E QUINDI PERCHE NEGARGLIELO?! Siamo tutti uguali, figli di Dio ed aventi gli stessi diritti! Quindi noi dell’Istituto Figlie del Divino Zelo di Casavatore ci siamo impegnati ancora una volta con tutte le nostre energie positive, per far sì che questo periodo per i nostri bambini trascorra come una serie di momenti felici nella “famiglia” che per il momento è stata scelta per loro. Una giornata all’insegna dell’informazione per sconfiggere l’animaletto “CORONA”, seguendo le regole e dimostrando quanta forza l’essere umano può trasmettere partendo da un gesto sociale ed unendoci a tutti gli altri. Un lenzuolo grandissimo con disegnati i visi dei nostri bambini, un enorme arcobaleno creato con le loro mani colorate di gioia ed ingenuità accompagnate dai tratti rosei del viso della Madonna, Madre di tutti che ci accompagna lungo il nostro cammino. Tempere, pastelli, urla, gioia, giochi, scherzi, questi sono i nostri piccoli…uomini e donne del futuro che noi dell’Istituto ci impegniamo a formare trasmettendo i valori che un giorno potranno aiutarli a garantirsi un futuro migliore! Siamo sicuri che ne usciremo più forti ed uniti di prima. Educatrice professionale Daiana Marotta

Semi di Parola

Ascensione del Signore – Anno C - Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono (Lc 24,46-53).
Il racconto dell’Ascensione di Gesù al cielo collega idealmente il vangelo di Luca con l’altra opera scritta dallo stesso autore, gli Atti degli Apostoli. L’inizio degli Atti, con la ripresa dell’Ascensione, ci dice che la storia di Gesù non finisce ma che tutto comincia; è significativo, infatti, che il racconto degli Atti non termina con la morte di Paolo, il suo protagonista principale, ma con il riferimento al fatto che, nonostante sia agli arresti domiciliari, può continuare a proclamare il vangelo. E dopo Paolo altri continueranno l’opera dei primi discepoli fino al nostro tempo e oltre il nostro tempo. La parola di Dio, dice Paolo in una sua lettera, non è incatenata, ma percorre in lungo e in largo le strade del mondo, grazie alla presenza attiva e dinamica di “Colui che il Padre ha promesso”, cioè lo Spirito Santo, che, come il vento, soffia dove vuole. Il compito della chiesa in ogni tempo non è quello di gestire l’azione dello Spirito, ma di ricordare a chi fa l’esperienza dell’incontro con il Risorto, grazie allo Spirito, perché Gesù ha camminato in mezzo a noi ed è morto: per manifestare il perdono di Dio e il suo amore incondizionato che si è spinto fino al dono della propria vita. Ed è proprio questo dono che deve far cambiare il nostro modo di vedere il mondo, gli altri è Dio. Conversione significa letteralmente, infatti, cambiare mente, modo di vedere le cose. Se Dio è amore che si dona, l’umanità è chiamata a fare altrettanto perché si salvi dal baratro dell’autodistruzione. Uccidere o calpestare i propri simili in nome di Dio o di privilegi accampati in nome di sacre scritture significa non conoscere veramente Colui che, non a caso, non si identifica con un libro, ma con una Persona che concretamente ha amato e servito e ha dato la propria vita senza nessuna riserva. Il mandato di Gesù ai discepoli, infatti, è di andare a tutti i popoli, non solo ad alcuni privilegiati ed è questo che significa, in fondo, l’Ascensione di Gesù: non una fuga dal mondo per tornare in un cielo dorato, ma il mettersi in un punto più alto per abbracciare idealmente con un solo sguardo tutti i popoli della terra, non per dominarli, come prometteva Satana nelle tentazioni all’inizio del vangelo, ma per servirli e prendersene cura attraverso coloro che in ogni tempo sono chiamati ad essere suoi testimoni.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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