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ORIA

IL CENTRO SAN BENEDETTO DA SEMPRE PARTE DELLE TRADIZIONI ORITANE

Tutti conoscono la Città di Oria per il maestoso Castello, che si erge proprio di fianco alla nostra storica Casa di San Benedetto, la quale oggi comprende una Comunità Educativa per Minori, una Comunità Alloggio "dopo di noi" per donne con deficit mentale lieve, e un Centro Socio-Educativo per Minori. Il Castello Svevo di Federico II ha fatto sognare e viaggiare con la fantasia i cittadini, tanto che nel lontano 1967, un gruppo di oritani facenti parte della Pro Loco di Oria, ideò quello che sarebbe diventato l'evento più importante dell'estate: il Corteo Storico di Federico II - Torneo dei Rioni. L'evento è arrivato alla sua 53° edizione; quello che pochi sanno è che nei primi anni della manifestazione, sono state proprio le nostre suore Figlie del Divino Zelo dell'Istituto San Benedetto a donare il palio che sarebbe stato conteso dai quattro Rioni della città (Castello, Giudea, Lama e San Basilio). Infatti nel 1969 e nel 1970, quando la manifestazione era ancora alla sua terza e quarta edizione, l'Istituto fece dipingere e realizzare da De Quarto il drappo da donare al Rione vincitore (nel 1969 vinse il Rione Lama, mentre nel 1970 il Rione San Basilio). Questo dimostra come la nostra Comunità San Benedetto e la Congregazione FDZ facciano da sempre parte e siano una componente importante delle tradizioni di Oria. Rosalba Carbone Volontaria PADIF Oria Animatrice del Centro San Benedetto Segretaria della Pro Loco Oria

Semi di Parola

SS. Pietro e Paolo - Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Mt 16,13-19).
Molto prima che fosse scritto il vangelo di Matteo, già Paolo scriveva in una delle sue lettere: “Nessuno può dire: Gesù è il Signore! Se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (1 Cor 12,3), come Gesù ha detto a Pietro al quale né la carne né il sangue (cioè, nessun uomo, in linguaggio biblico) hanno rivelato che Gesù è il Figlio di Dio, ma è dato da Dio stesso. Ma, subito dopo la sua definizione di Gesù, Pietro torna a pensare in modo troppo umano, di fronte all’annuncio che Gesù fa della sua passione e morte per opera dei capi del popolo che lo odiano e lo rimprovera perché non può accettare che il suo capo faccia una fine vergognosa, anche perché lui ha investito molto in termini di scalata sociale sulla speranza che Gesù possa guidare una rivolta contro i romani. Anche quando sarà ormai il capo della comunità, per la quale sarà considerato una roccia (il significato del soprannome “Pietro”), tornerà a fare calcoli umani di convenienza quando rifiuta di condividere la mensa con i non ebrei ad Antiochia. Contro di lui si scaglia proprio Paolo il quale, a differenza di Pietro, dopo aver incontrato il Signore, ha mantenuto una coerenza incrollabile e non ha avuto timore a rimproverare persino Pietro, indicato da Gesù come custode della comunità. Eppure, questi due personaggi, dal carattere così diverso, sono onorati insieme nella storia cristiana, non solo perché entrambi sono morti martiri a Roma più o meno negli stessi anni, ma perché la comunità cristiana, saggiamente, ha voluto tenere insieme i due modi di essere discepoli: quello della coerenza assoluta e quello dell’incostanza nella propria adesione a Cristo. Forse non è un caso, anzi è forse uno scherzo della provvidenza che, come capo della chiesa, è stato individuato uno più simile alla stragrande maggioranza dell’umanità che fatica non solo a credere, spesso, ma anche a vivere in modo coerente con ciò in cui crede. Paolo è posto a fianco di Pietro per ricordarci il cuore della fede cristiana che non consiste nell’applicazione meccanica di regole e comportamenti, ma piuttosto nell’adesione all’unica cosa necessaria: che Dio ci ha salvati gratuitamente e per un amore manifestato nel dono di sé che Gesù ha fatto; ma allo stesso tempo Dio non si vergogna, in ogni tempo, di essere testimoniato da persone che zoppicano nella fede e nell’etica ma non pregiudicano l’integrità del vangelo perché è garantita dalla presenza attiva di Dio e del suo Spirito che guida la chiesa.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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