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18 Ottobre - Roma

Anniversari di Professione religiosa nella Comunità di Roma

"... c’è un tempo per gioire, ringraziare, rallegrarsi" Noi della comunità di Roma abbiamo avuto delle ricorrenze particolari 50-esimo, 60-esimo e 70-esimo, non capitano tutti i giorni. Per tutte noi e per suor M. Dionisia Leanza, suor M. Teresa Longano e suor M. Angioletta Gizzi è stata davvero una bella giornata ricca di emozioni; il sentimento dominante è stato la gratitudine al Signore. Infatti la giornata è solennemente iniziata con la santa messa di ringraziamento preseduta da Mons. Giuseppe Leanza, fratello di sr. Dionisia, concelebrata da Padre F. Siciliano. Si sono incarnate visibilmente in noi le parole del salmo 132 "come è bello e gioioso, stare insieme come fratelli..." ed è proprio in occasioni come queste che una capisce di appartenere veramente ad una famiglia grande, per dono ricevuto. A questo proposito non si può fare a meno di citare la frase di padre Annibale riguardo alla vocazione che recita: "vedi che grazia non a tutti è data, la vocazione...". Ma la cosa più bella, sorprendente e impegnativa è stata la settimana che ha preceduto l’evento perché ci ha viste tutte impegnate Ed è così che siamo riuscite a vivere una bellissima giornata ricca di gioia e gratitudine insieme alle nostre sorelle, un giorno ricco di preghiera e la richiesta esplicita al Signore di continuare a benedire ed arricchire la chiesa di nuove vocazioni che siano per il mondo segno tangibile del suo amore, proprio come lo sono queste sorelle per noi.

Semi di Parola

IV Domenica di Avvento – Anno A - Giuseppe era uomo giusto (Mt 1,18-24).
Il dramma di Giuseppe è quello di trovarsi di fronte ad una situazione non solo inattesa ma anche al di fuori dei parametri sociali di riferimento. Quest’uomo viene a conoscenza che la futura moglie aspetta un bambino che non è suo. La sua coscienza e la volontà di obbedire alla legge di Dio di cui è un osservante scrupoloso (questo è il senso del termine “giusto”) lo obbligano a non accogliere più Maria nella sua casa perché adultera. Il suo senso di giustizia però è temperato dalla misericordia; forse capisce che spesso le donne sono a loro volta vittime della violenza di altri uomini e sa che Maria non farebbe mai un atto contrario alla legge di Dio. Ecco perché anziché denunciarla pubblicamente per adulterio, sceglie di assolvere all’obbligo che gli impone la legge di Mosè nascondendo la vera causa del ripudio. Tuttavia, si apre una possibilità del tutto nuova che può comprendere fidandosi di Dio ma anche di Maria; Giuseppe vede non l’atto ma la persona e le dà la possibilità di dimostrare che lei è lo strumento dell’agire imprevedibile di Dio. L’esempio di Giuseppe, che fa una scelta fuori dagli schemi della società in cui vive, solo fidandosi di un sogno, diventa per noi l’emblema del coraggio di percorrere strade nuove, di non aver paura di rimettere in discussione anche i principi sacrosanti che ci sono stati imposti come volontà di Dio. Quante strutture e modi di pensare, rimasti invariati per secoli, oggi sono messi in crisi dal cambiamento epocale della cultura umana! Alcuni costumi e regole sono stati pensati e codificati quando l’umanità conosceva solo i governi assoluti che si volevano fondati sul diritto divino; anche la subordinazione femminile o di alcuni strati sociali e categorie di persone erano dati per immutabili. Voler continuare oggi a difendere alcune forme di espressione ecclesiale in nome della tradizione quando tutto ormai è cambiato nella percezione umana, perché il mondo è diventato infinito grazie alle scoperte scientifiche e non è più una sfera o una zattera sotto una campana di vetro, come quando sono state codificate certe norme, significa aver paura, in fondo, di accogliere l’imprevedibilità di Dio. Questo racconto ci dice che, se Giuseppe avesse continuato a pensare solo con gli schemi anche sacrosanti che gli imponeva la tradizione, la storia dell’incarnazione di Dio non sarebbe stata la stessa. Solo il coraggio di fare scelte inconsuete può farci collaborare con Dio a cambiare la storia.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo