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12 Novembre 2020 - Oria

Buon Compleanno MADRE ARLENE!

Giorno di festa nelle nostre Comunità di San Benedetto e Parietone di Oria per il compleanno della Carissima Madre Arlene Cayao. Nel pomeriggio i bambini del Centro Socio Educativo Diurno di San Benedetto hanno organizzato un piccola festa a sorpresa e hanno preparato un bellissimo cartellone per Madre Arlene che ha regalato caramelle a tutti i bambini. La sera i festeggiamenti sono continuati alla Comunità mamma-bambino di Parietone dove, prima del ricco banchetto e della torta, le mamme e Suor Sherly hanno allietato i presenti con un balletto indiano e i bambini hanno letto le loro letterine di auguri. Ma le sorprese non sono finite qui. Poiché causa Covid non è stato possibile fare una unica festa come di consueto, la sera del 13 è toccato alla Comunità Minori e Comunità Dopo di Noi del Centro San Benedetto festeggiare Madre Arlene organizzando un’altra festa in suo onore in cui le ragazze hanno ballato e i bambini hanno letto una piccola poesia. Dopo la cena, lo scambio di regali e dopo aver mangiato la buonissima torta, sono state fatte volare in cielo le lanterne con i nostri auguri per Madre Superiora : “Che il Signore ti protegga e benedica sempre….AUGURI MADRE ARLENE” La Coordinatrice Dott.ssa Federica Desiato

Semi di Parola

XXX Domenica del Tempo Ordinario – Anno C - Presunzione di essere giusti (Lc 18,9-14).
In questa parabola possiamo vedere chiaramente la capacità di Gesù di leggere il cuore umano, perché in poche battute descrive a perfezione i due tipi di uomo che incidentalmente sono un fariseo e un pubblicano ma in realtà rappresentano i due modi di essere al mondo: di chi è rivolto verso sé stesso elevandosi a dio della propria vita e chi invece guarda l’altro, che sia Dio o l’uomo, e attraverso questo sguardo valuta sé stesso. Il pubblicano, cioè colui che estorceva i beni al popolo per conto dei romani, è probabilmente colto nell’attimo in cui rivede la sua vita, forse perché spinto dal dolore di chi ha umiliato e angariato. Ha commesso molto male ma, come farà Zaccheo, ha deciso di rimettere in discussione la propria vita ponendosi davanti a Dio e riconoscendosi peccatore. Badiamo bene, non si tratta di chi sfrutta i dipendenti e poi fa l’offerta in chiesa per lavarsi la coscienza, ma è uno che sta cambiando radicalmente vita mettendosi a nudo davanti a Dio. Il fariseo invece pensa che con Dio non solo è in pace ma è in confidenza, a tal punto che può parlare con lui della sua onestà cristallina. Ma con quale dio sta parlando? Nel testo originale è descritto così: “Stando in piedi verso sé stesso diceva”; il dio con cui stava parlando non era Dio ma sé stesso elevato a dio della propria vita. Il fariseo non solo non era aperto con il cuore agli altri, a cominciare dal pubblicano che veniva sbrigativamente etichettato per ciò che aveva fatto fino ad allora nella società, non notando minimamente che era avvenuto un cambiamento nel suo cuore, ma non era aperto neppure verso Dio perché ignorava la sua caratteristica più importante che è la misericordia. Il suo dio è lui stesso posto come modello inimitabile per il resto dell’umanità. Non sappiamo e non importa se il fariseo con il suo atteggiamento e le sue scelte ha fatto del male a qualcuno ma lo avrà fatto con le migliori intenzioni, pensando con il suo disprezzo di educare gli altri a migliorare sé stessi perché sottoposti al giudizio di Dio di cui il fariseo si riteneva forse uno strumento. È quanto accade spesso con le persone devote e religiose che non si mettono davanti a Dio ma usano Dio per giudicare e condannare gli altri mentre l’unico dio che adorano è il proprio ego a cui hanno fatto un monumento. Il pubblicano viene dichiarato giusto perché ha avuto la capacità di capire veramente chi è Dio: non uno spettatore della nostra recita umana ma uno sguardo che perdonando fa riemergere il bene che abbiamo nel cuore, troppo spesso sepolto sotto il piedistallo della nostra vanità.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo