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12 Novembre 2020 - Oria

Buon Compleanno MADRE ARLENE!

Giorno di festa nelle nostre Comunità di San Benedetto e Parietone di Oria per il compleanno della Carissima Madre Arlene Cayao. Nel pomeriggio i bambini del Centro Socio Educativo Diurno di San Benedetto hanno organizzato un piccola festa a sorpresa e hanno preparato un bellissimo cartellone per Madre Arlene che ha regalato caramelle a tutti i bambini. La sera i festeggiamenti sono continuati alla Comunità mamma-bambino di Parietone dove, prima del ricco banchetto e della torta, le mamme e Suor Sherly hanno allietato i presenti con un balletto indiano e i bambini hanno letto le loro letterine di auguri. Ma le sorprese non sono finite qui. Poiché causa Covid non è stato possibile fare una unica festa come di consueto, la sera del 13 è toccato alla Comunità Minori e Comunità Dopo di Noi del Centro San Benedetto festeggiare Madre Arlene organizzando un’altra festa in suo onore in cui le ragazze hanno ballato e i bambini hanno letto una piccola poesia. Dopo la cena, lo scambio di regali e dopo aver mangiato la buonissima torta, sono state fatte volare in cielo le lanterne con i nostri auguri per Madre Superiora : “Che il Signore ti protegga e benedica sempre….AUGURI MADRE ARLENE” La Coordinatrice Dott.ssa Federica Desiato

Semi di Parola

SS. Pietro e Paolo - Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Mt 16,13-19).
Molto prima che fosse scritto il vangelo di Matteo, già Paolo scriveva in una delle sue lettere: “Nessuno può dire: Gesù è il Signore! Se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (1 Cor 12,3), come Gesù ha detto a Pietro al quale né la carne né il sangue (cioè, nessun uomo, in linguaggio biblico) hanno rivelato che Gesù è il Figlio di Dio, ma è dato da Dio stesso. Ma, subito dopo la sua definizione di Gesù, Pietro torna a pensare in modo troppo umano, di fronte all’annuncio che Gesù fa della sua passione e morte per opera dei capi del popolo che lo odiano e lo rimprovera perché non può accettare che il suo capo faccia una fine vergognosa, anche perché lui ha investito molto in termini di scalata sociale sulla speranza che Gesù possa guidare una rivolta contro i romani. Anche quando sarà ormai il capo della comunità, per la quale sarà considerato una roccia (il significato del soprannome “Pietro”), tornerà a fare calcoli umani di convenienza quando rifiuta di condividere la mensa con i non ebrei ad Antiochia. Contro di lui si scaglia proprio Paolo il quale, a differenza di Pietro, dopo aver incontrato il Signore, ha mantenuto una coerenza incrollabile e non ha avuto timore a rimproverare persino Pietro, indicato da Gesù come custode della comunità. Eppure, questi due personaggi, dal carattere così diverso, sono onorati insieme nella storia cristiana, non solo perché entrambi sono morti martiri a Roma più o meno negli stessi anni, ma perché la comunità cristiana, saggiamente, ha voluto tenere insieme i due modi di essere discepoli: quello della coerenza assoluta e quello dell’incostanza nella propria adesione a Cristo. Forse non è un caso, anzi è forse uno scherzo della provvidenza che, come capo della chiesa, è stato individuato uno più simile alla stragrande maggioranza dell’umanità che fatica non solo a credere, spesso, ma anche a vivere in modo coerente con ciò in cui crede. Paolo è posto a fianco di Pietro per ricordarci il cuore della fede cristiana che non consiste nell’applicazione meccanica di regole e comportamenti, ma piuttosto nell’adesione all’unica cosa necessaria: che Dio ci ha salvati gratuitamente e per un amore manifestato nel dono di sé che Gesù ha fatto; ma allo stesso tempo Dio non si vergogna, in ogni tempo, di essere testimoniato da persone che zoppicano nella fede e nell’etica ma non pregiudicano l’integrità del vangelo perché è garantita dalla presenza attiva di Dio e del suo Spirito che guida la chiesa.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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