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20 Novembre 2020 - Oria

Giornate dei Diritti dell'infanzia e dell'afoloscenza

I bambini della Comunità Educativa e del Centro Socio Educativo Diurno per Minori di Oria hanno realizzato vari laboratori per celebrare questo importante giorno per tutti i bambini e giovani. In particolare i bambini della Comunità hanno realizzato un albero le cui foglie sono le impronte delle loro piccole mani su cui ognuno ha scritto il diritto che riteneva più importante: diritto alla casa, diritto alla famiglia, diritto all’uguaglianza ecc. I bambini e ragazzi del Centro Diurno hanno invece realizzato un cartellone in cui sono stati riportati non solo i Diritti, ma anche i DOVERI di ogni bambino: dovere di andare scuola, dovere di comportarsi bene col prossimo, dovere di avere cura di se ecc… Mai come questo periodo si guarda con un occhio speciale ai bambini e ai loro diritti alcuni dei quali compromessi dall’attuale emergenza sanitaria per esempio le scuole chiuse negano il diritto all’istruzione. Ma la cosa più importante è il DIRITTO ALLA SALUTE, che deve essere garantito a tutti grandi e piccoli e con fede e speranza siamo certi che supereremo questo difficile periodo per la nostra intera comunità. La Coordinatrice Dott.ssa Federica Desiato

Semi di Parola

XVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C - Padre, venga il tuo regno (Lc 11,1-13).
Nel vangelo di Luca la venuta del Regno di Dio è collegata col dono dello Spirito che si realizzerà a Pentecoste. Qual è l’effetto della discesa dello Spirito? Il vangelo è annunciato a tutti i popoli e la comunità radunata nel nome di Gesù vive la comunione dei beni, in modo tale che, come dice il racconto degli Atti, nessuno considera proprio ciò che gli appartiene. Per questo motivo, nel confronto tra i padri umani, cattivi per quell’egoismo innato che è il vero peccato dell’umanità, e il Padre celeste, i doni sono da un lato il cibo materiale, dall’altro lo Spirito che è quella legge scritta nei cuori di cui parlava Geremia e che porta l’uomo, quando si apre alla sua azione, a vivere secondo il cuore di Dio. Invocare la venuta del Regno di Dio, non indica un atteggiamento passivo ma riorienta il proprio impegno in questo mondo a partire da Dio. Tuttavia, il partire da Dio deve essere spiegato, in quanto molto spesso gli uomini dicono di agire in nome di Dio e uccidono i propri simili o li sottomettono. Ecco perché la preghiera rivolta al Padre contiene una serie di affermazioni che illuminano il significato della venuta del regno: saper condividere il pane che non può essere quindi il possesso privilegiato di qualcuno (nel pane sono significate le risorse della terra ma anche i valori di libertà e dignità, altrettanto necessari non solo per vivere ma per vivere bene) e intessere relazioni non basate sulla legge del più forte o della reazione violenta, ma sul perdono reciproco, unica strada per evitare di cadere nel caos di una guerra universale dalla quale nessuno può uscire vincitore; oggi più che mai, avendo inventato armi che possono distruggere completamente la vita sulla terra. Gesù nel ricordare che noi uomini, pur essendo inclini al male e alla violenza, sappiamo prenderci cura almeno di qualcuno, vuole valorizzare quel seme di bene che, nonostante tutto, ciascuno porta nel cuore, in quanto immagine di Dio. In un tempo così buio perché ci sono nazioni che distruggono popoli inermi con la pretesa di essere gli unici eletti, le parole di Gesù ci dicono che Dio, nonostante tutto, continua a credere nell’uomo, sperando che anche noi possiamo continuare a crederci.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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