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20 Novembre 2020 - Oria

Giornate dei Diritti dell'infanzia e dell'afoloscenza

I bambini della Comunità Educativa e del Centro Socio Educativo Diurno per Minori di Oria hanno realizzato vari laboratori per celebrare questo importante giorno per tutti i bambini e giovani. In particolare i bambini della Comunità hanno realizzato un albero le cui foglie sono le impronte delle loro piccole mani su cui ognuno ha scritto il diritto che riteneva più importante: diritto alla casa, diritto alla famiglia, diritto all’uguaglianza ecc. I bambini e ragazzi del Centro Diurno hanno invece realizzato un cartellone in cui sono stati riportati non solo i Diritti, ma anche i DOVERI di ogni bambino: dovere di andare scuola, dovere di comportarsi bene col prossimo, dovere di avere cura di se ecc… Mai come questo periodo si guarda con un occhio speciale ai bambini e ai loro diritti alcuni dei quali compromessi dall’attuale emergenza sanitaria per esempio le scuole chiuse negano il diritto all’istruzione. Ma la cosa più importante è il DIRITTO ALLA SALUTE, che deve essere garantito a tutti grandi e piccoli e con fede e speranza siamo certi che supereremo questo difficile periodo per la nostra intera comunità. La Coordinatrice Dott.ssa Federica Desiato

Semi di Parola

IV Domenica di Avvento – Anno A - Giuseppe era uomo giusto (Mt 1,18-24).
Il dramma di Giuseppe è quello di trovarsi di fronte ad una situazione non solo inattesa ma anche al di fuori dei parametri sociali di riferimento. Quest’uomo viene a conoscenza che la futura moglie aspetta un bambino che non è suo. La sua coscienza e la volontà di obbedire alla legge di Dio di cui è un osservante scrupoloso (questo è il senso del termine “giusto”) lo obbligano a non accogliere più Maria nella sua casa perché adultera. Il suo senso di giustizia però è temperato dalla misericordia; forse capisce che spesso le donne sono a loro volta vittime della violenza di altri uomini e sa che Maria non farebbe mai un atto contrario alla legge di Dio. Ecco perché anziché denunciarla pubblicamente per adulterio, sceglie di assolvere all’obbligo che gli impone la legge di Mosè nascondendo la vera causa del ripudio. Tuttavia, si apre una possibilità del tutto nuova che può comprendere fidandosi di Dio ma anche di Maria; Giuseppe vede non l’atto ma la persona e le dà la possibilità di dimostrare che lei è lo strumento dell’agire imprevedibile di Dio. L’esempio di Giuseppe, che fa una scelta fuori dagli schemi della società in cui vive, solo fidandosi di un sogno, diventa per noi l’emblema del coraggio di percorrere strade nuove, di non aver paura di rimettere in discussione anche i principi sacrosanti che ci sono stati imposti come volontà di Dio. Quante strutture e modi di pensare, rimasti invariati per secoli, oggi sono messi in crisi dal cambiamento epocale della cultura umana! Alcuni costumi e regole sono stati pensati e codificati quando l’umanità conosceva solo i governi assoluti che si volevano fondati sul diritto divino; anche la subordinazione femminile o di alcuni strati sociali e categorie di persone erano dati per immutabili. Voler continuare oggi a difendere alcune forme di espressione ecclesiale in nome della tradizione quando tutto ormai è cambiato nella percezione umana, perché il mondo è diventato infinito grazie alle scoperte scientifiche e non è più una sfera o una zattera sotto una campana di vetro, come quando sono state codificate certe norme, significa aver paura, in fondo, di accogliere l’imprevedibilità di Dio. Questo racconto ci dice che, se Giuseppe avesse continuato a pensare solo con gli schemi anche sacrosanti che gli imponeva la tradizione, la storia dell’incarnazione di Dio non sarebbe stata la stessa. Solo il coraggio di fare scelte inconsuete può farci collaborare con Dio a cambiare la storia.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

libreria del santo